Lecco, violenza verso la fidanzata: dal gup 4 anni e 8 mesi di condanna ad un giovane
Quattro anni e otto mesi. E' la pesante condanna inflitta stamani in tribunale a Lecco, dal giudice per le udienze preliminari Salvatore Catalano, nei confronti di un giovane classe 1998 residente in un comune non troppo distante dalla città. Tradotto a palazzo di giustizia dal carcere di Pavia - dove si trova detenuto - l'imputato doveva rispondere dei reati di lesioni, stalking e violenza sessuale aggravata, ai danni della fidanzata. Un rapporto tormentato il loro, fatto di continui alti e bassi, finito lo scorso anno all'attenzione delle forze dell'ordine che avevano raccolto il racconto della giovane; ripetuti gli episodi caratterizzati da forte tensioni e violenza verbale nella coppia, culminati in un caso - perlomeno secondo il quadro accusatorio contestato dalla Procura - in aggressione fisica, con la presunta parte offesa che sarebbe stata costretta a subire un rapporto sessuale contro la propria volontà.
L'attività d'indagine da parte degli operanti è sfociata dunque in un fascicolo penale a carico del giovane, per il quale è stata poi chiesta ed ottenuta dalla Procura, la misura della detenzione in carcere.
Dal penitenziario pavese il 25enne è stato tradotto stamani in tribunale a Lecco per comparire dinnanzi al giudice Catalano; assistito da un legale di fiducia, il giovane ha scelto di avvalersi del rito abbreviato (che consente lo sconto di un terzo della pena), condizionato all'escussione in aula della parte offesa, sentita la scorsa udienza.
Stamani l'epilogo. All'esito della propria requisitoria il PM titolare del fasciolo ne ha ravvisato la colpevolezza per tre dei quattro capi d'imputazione contestategli, chiedendo la condanna del giovane a tre anni. Più severa è risultata la pena inflitta all'imputato dal giudice dopo essersi ritirato in camera di consiglio. Pur assolvendolo dai reati di stalking e lesioni, il dr.Catalano ha ritenuto il 25enne responsabile del reato di violenza sessuale (aggravato dall'utilizzo di un'arma), condannandolo a quattro anni e otto mesi di reclusione.
G.C.