Incidente a Vercurago la sera dell'Europeo, autista a giudizio per omissione di soccorso
Stava rientrando a casa in sella al suo motorino, dopo i festeggiamenti per la vittoria dell'Italia agli Europei di calcio, quando per una presunta brusca manovra dell'auto che procedeva davanti a lui, si è trovato sull'asfalto in stato di semi-incoscienza: classe 1998, nato in Marocco e residente a Calolziocorte, un giovanotto si è trovato oggi al banco dei testimoni a raccontare gli avvenimenti che l'hanno coinvolto l'11 luglio di due anni fa, all'altezza di Vercurago.
Il 26enne si è anche costituito parte civile nel processo che vede il suo “investitore” imputato per omissione di soccorso davanti al Tribunale di Lecco in composizione monocratica.
“Ricordo che pioveva ed andavo piano. La macchina davanti a me ha frenato di colpo e ha svoltato a sinistra, tagliandomi la strada” ha ricordato la persona offesa rispondendo alle domande del pubblico ministero, il vpo Mattia Mascaro. “Non so come mi sono ritrovato con le gambe sotto il muso della macchina”.
Il calolziese ha poi spiegato di essersi appigliato con le braccia al cofano della vettura, che nel frattempo avanzava. “Picchiavo con i pugni e urlavo per farmi sentire, finché il guidatore deve essersi accorto di me perché ha messo la retromarcia e quando mi sono staccato è scappato”.
E' stato un passante poi a chiamare i soccorsi ed assistere il motociclista ferito, che dal sinistro ha rimediato 10 giorni di prognosi e conseguenze alle gambe. “Per due mesi – ha detto - non sono riuscito a camminare”.
È mistero sulla fantomatica chiavetta, contenente il video integrale dell'incidente, che i Carabinieri di Valmadrera (che hanno coordinato le indagini e sono risaliti all'odierno imputato) avrebbero allegato agli atti: tutto ciò che ne resta sono alcuni fotogrammi in formato cartaceo.
Il processo è stato quindi aggiornato al 12 giugno.
Il 26enne si è anche costituito parte civile nel processo che vede il suo “investitore” imputato per omissione di soccorso davanti al Tribunale di Lecco in composizione monocratica.
“Ricordo che pioveva ed andavo piano. La macchina davanti a me ha frenato di colpo e ha svoltato a sinistra, tagliandomi la strada” ha ricordato la persona offesa rispondendo alle domande del pubblico ministero, il vpo Mattia Mascaro. “Non so come mi sono ritrovato con le gambe sotto il muso della macchina”.
Il calolziese ha poi spiegato di essersi appigliato con le braccia al cofano della vettura, che nel frattempo avanzava. “Picchiavo con i pugni e urlavo per farmi sentire, finché il guidatore deve essersi accorto di me perché ha messo la retromarcia e quando mi sono staccato è scappato”.
E' stato un passante poi a chiamare i soccorsi ed assistere il motociclista ferito, che dal sinistro ha rimediato 10 giorni di prognosi e conseguenze alle gambe. “Per due mesi – ha detto - non sono riuscito a camminare”.
È mistero sulla fantomatica chiavetta, contenente il video integrale dell'incidente, che i Carabinieri di Valmadrera (che hanno coordinato le indagini e sono risaliti all'odierno imputato) avrebbero allegato agli atti: tutto ciò che ne resta sono alcuni fotogrammi in formato cartaceo.
Il processo è stato quindi aggiornato al 12 giugno.
F.F.