Lecco, il 'Mamaioa' replica al Comune: 'Altro che equità! Ma l'Amministrazione quale interesse sta tutelando?'

I titolari del ristorante Mamaioa in piazza Cermenati non ci stanno. Non si è fatta attendere la loro replica al comunicato con cui nel pomeriggio di ieri l'Amministrazione Comunale di Lecco, annunciando "una deroga temporanea al regolamento per l'occupazione del suolo pubblico" in vista dell'imminente periodo pasquale e dei ponti di fine aprile, è tornata sulla vicenda dello sgombero intimato all'esercizio in questione, "che, pur avendo ricevuto dal Comune la concessione per un analogo spazio commerciale a pochi metri di distanza dall'attuale, insiste nel volere i propri tavolini disposti davanti alle vetrine di un altro bar", con un conseguente ricorso al Consiglio di Stato da parte dello stesso ente. La versione dei fatti del Mamaioa sembra essere ben diversa. Di seguito la nota diffusa dai titolari.

I tavolini del locale in un'immagine tratta da Fb
Le dichiarazioni dell'Amministrazione Comunale di Lecco sono a dir poco sorprendenti oltre che frutto di una vera e propria mistificazione della realtà non essendo affatto vero che il ristorante Mamaioa vuole lo spazio di un altro esercente, essendosi verificato proprio l'esatto contrario.
Sorprende che l'Assessore Cattaneo abbia dichiarato in più occasioni che "quel che ci spiace è che si sta affermando la questione di un'attività commerciale che vuole lo spazio di un'altra. Questo ci spinge a fare ricorso al Consiglio di Stato, è una questione di equità".
I fatti dicono altro.
Il ristorante Mamaioa ha presentato, al pari degli altri esercenti, istanza per l'assegnazione in via prioritaria di uno spazio pubblico su Piazza Cermenati indicando quello dalla stessa da sempre occupato (da oltre un decennio). L'istanza è stata rigettata dall'Amministrazione nella ritenuta applicazione del criterio dell'affaccio diretto che non solo non è previsto dal nuovo Regolamento ma neppure risponde a criteri di logica e di ragionevolezza, come pure riconosciuto dal Tar Milano con l'ordinanza del 27.03.2023 in accoglimento delle tesi difensive dell'Avv. Pieranna Filippi. Per effetto di tale illegittimo diniego, lo spazio da sempre occupato da Mamaioa è stato arbitrariamente concesso al vicino che così fruirebbe di uno spazio doppio.
Quindi secondo l'idea di equità che ha in mente questa amministrazione, mentre Mamaioa dovrebbe essere costretta a spostarsi nella parte opposta della Piazza Cermenati con il rischio di vedere cessare l'attività di ristorazione all'aperto (la cui qualità del servizio verrebbe compromessa), il bar limitrofo raddoppierebbe il proprio spazio!
A questo punto sorgono alcuni punti interrogativi: ma l'amministrazione da che parte sta e soprattutto quale interesse pubblico sta tutelando nel continuare a sostenere che solo il ristorante Mamaioa debba cessare di occupare lo spazio pubblico da sempre occupato per raddoppiare quello di un altro esercente a parità di canone di occupazione percepito!
Infine questa Amministrazione dovrebbe spiegare agli esercenti e alla città perchè ha ignorato del tutto la proroga concessa dal legislatore nazionale intimando lo sgombero coattivo al ristorante Mamaioa e costringendolo a ricorrere al Tar.

Mamaioa
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