Lecco: incontro con i tassisti per (ri)organizzare il servizio, aperto il confronto

In vista della redazione del nuovo regolamento per il trasporto pubblico non di linea del Comune di Lecco, l’assessore Giovanni Cattaneo ha incontrato i 13 tassisti, o almeno coloro che possiedono una licenza, presenti in città: “Un momento ricco di spunti a cui ha fatto seguito un impegno da parte loro nel raccogliere esperienze e materiali su come viene gestito il tutto nelle altre città”. Il tema è proprio questo: la funzionalità del servizio che, come già emerso durante la commissione seconda svolta a febbraio, ha bisogno di essere profondamente rinnovato per adeguarsi alle esigenze del territorio.
Due i temi caldi sui quali si sono confrontati Amministrazione e operatori. Il primo è quello dell’adeguamento delle tariffe: bocciata l’ipotesi del vincolo dei 15 minuti minimi di percorrenza, è al vaglio lo studio di alternative come ad esempio una soluzione per “fasce concentriche”. Secondo aspetto delicato, la questione dei turni e la copertura degli orari notturni: “I tassisti hanno raccolto la nostra preoccupazione e confermato che al momento c’è una gran confusione rispetto all’organizzazione del servizio - ha ammesso l’assessore -. Come introdurre questi turni sarà oggetto di un prossimo incontro. Abbiamo ipotizzato l’utilizzo di un servizio di app inserita in circuiti nazionali, ma nulla è definito, nei prossimi giorni ci porteranno una loro proposta. Sarebbe importante fare un salto in avanti nella qualità dell’esperienza offerta”.
A fare un passo indietro il leghista Stefano Parolari che ha posto il tema di capire quante licenze siano effettivamente attive e quante siano solo sulla carta: “Tredici taxi in città nessuno li ha mai visti. Serve un controllo sulle licenze "morte", se saltasse fuori che molte non sono operative andrebbe trovata una soluzione”. Una preoccupazione condivisa da Appello per Lecco, anche se a Corrado Valsecchi non sfugge la complessità della questione: “Bisogna andare con i piedi di piombo perché è una categoria frammentata e non devono litigare tra loro. Quello che serve è l’organizzazione, loro non sono associati in nessun modo, ognuno fa per sé: l’utente che ha bisogno del taxi o ha il numero del conducente diventa matto. Molto intelligente sarebbe l’app o un collegamento preesistente, oppure che i 13 tassisti si pagassero un funzionario che faccia loro da call center”.
Anche il dem Pietro Regazzoni ha concordato sull’importanza di insistere su uno strumento che permetta di dare informazioni chiare e offrire un servizio, in particolare ai turisti: “Sarebbe fondamentale però avere dati e informazioni oggettive su cui impostare il lavoro”. Più specifico il forzista Simone Brigatti che ha chiesto se sono previste delle regole sui turni a livello normativo sovracomunale e come far coesistere all’interno del regolamento la categoria del noleggio con conducente e quella dei tassisti. Temi che rappresentano proprio il cuore del problema: "Attualmente non sono previsti turni e quindi non ci sono dati su questa attività, ma solo segnalazioni di disservizio - ha chiarito Cattaneo -. Oggi c’è una situazione molto ambigua e dobbiamo dotarci di strumenti per fronteggiarla; il principale che abbiamo a disposizione è il nuovo regolamento, se siamo al buio è anche perché quello attuale risale al 1955”.
M.V.
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