Omicidio di Temù, il calolziese Mirto: 'Laura voleva ucciderci'. Ma prima di soffocarla (come ne I Borgia) ci avrebbe ripensato
Laura Ziliani
Paola in lacrime, rendendo esame, ha chiesto scusa a tutti. "A mia madre che ho ucciso, ai miei zii, a mia sorella, a mia nonna, a tutte le persone di Temù. Mi rendo conto di aver ferito tutto. Mi dispiace per tutto. In assoluto mi dispiace più di tutti per mia mamma", tentando poi in un altro passaggio della sua deposizione, ribattuto dalle agenzie stampa, di scagionare Mirto. "Quando è intervenuto in camera dove io soffocavo mamma e mia sorella la teneva ferma, credo che mia mamma fosse già morta. E' quanto ho rielaborato dopo mesi di carcere"
"Quando ho ucciso mia madre – ha esordito invece Silvia al cospetto della Corte d'Assise di Brescia, parlando poi per quattro ore di fila - ero convinta al 300 per cento che lei volesse avvelenarci. Ci avrei messo la mano sul fuoco. Ora dopo tanti mesi in carcere, non sono più così sicura".
Ora assistito dall'avvocato Michele Cesari (tutti e tre gli imputati hanno cambiato settimana scorsa legale), Mirto ha spiegato di non ricordare chi abbia deciso di uccidere Laura, ribadendo come la 55enne anche a suo avviso abbia provato, più volte, a uccidere lui e le ragazze, con della candeggina ma anche con della Nutella, sostenendo poi di aver iniettato lui stesso, con una siringa, 30 gocce di benzodiazepine in ciascuno dei cupcake lasciati in cucina la sera dell'omicidio, con l'intento di stordire l'ex vigilessa prima di ucciderla per soffocamento, traendo ispirazione dalla serie televisiva I Borgia.
Mirto Milani
Nulla, invece, ha sostenuto, sapeva sua madre, arriva a Temù dopo la sparizione di Laura, iniziando – apparentemente – ad amministrare lei la casa e le proprietà della donna, con il movente economico ritenuto, inizialmente, la spinta per l'assassinio. “Io personalmente ho sempre considerato i loro possedimenti immobiliari un debito, perché avevano case da ristrutturare e di poco valore” le parole del giovane, come da cronaca giornalistica dell'udienza odierna nel corso della quale non sono mancate, infine, anche le sue scuse, alla famiglia Ziliani e a Laura. “Ho fatto un macello. Prego ogni giorno Dio perché mi perdoni, perché io a perdonarmi non riesco”.