Cospito e il nostro farlo morire...
Paolo Trezzi
- Si muore per detenzione
Nelle carceri italiane nel 2022 ben 203 persone, di cui 84 registrate come suicidi
Eran state 149, di cui 58 suicidi, nel 2021. Numeri troppo alti ogni anno.
E troppo alti è, peraltro, già uno.
Il carcere uccide, a norma di Legge.
- Si muore poi per somma di detenzione, dissuasione e dimostrazione, non certo, sia chiaro ai benpensanti, per detonazione.
È quello che avverrà con Alfredo Cospito
Per continuare a vivere mentre è vivo, morirà perché lo Stato a un moribondo gli impedisce pure di leggere quel che vuole. Gli vieta di morire nel suo letto ai domiciliari. Lo Stato così misericordioso e legiferante coi potenti così aguzzino e ligio contro i moribondi
- Si muore per dissuasione.
È così che Cospito sta morendo di 41bis, in sciopero della fame, perché se tutto ha un prezzo ha deciso, a costo della morte, che non tutto è in vendita. Che lui non è in vendita Il prezzo per lo Stato era ed è vendere, rinnegare il suo credo politico, qualche compagno o compagna.
Mors tua vita mea.
- Si muore per dissuasione.
Perché lo Stato continua a torturare con il 41bis, carcere duro, ergastolo ostativo, un moribondo e con lui una moltitudine di persone detenute (728 al 41bis, 1259 con ergastolo ostativo) anche "anziani e malati che voglion tornare a riabbracciare la propria moglie dopo 30 anni"
- Non si muore per detonazione.
Come si vuole ancora credere, perché però Cospito ha messo due bombe carta fuori una Caserma a Fossano
Una Strage senza morti. Senza morti né feriti, che non potevano e nemmeno voleva ci fossero, se non due cestini di rifiuti in effetti decisamente messi male
- Non si muore per detonazione.
Lo dimostra il fatto che per nessuno degli imputati la Strage di Piazza della Loggia (8 morti, 102 feriti) è stato ipotizzato il "reato di strage politica" e lo stesso è all'ex Nar Cavallini, nel processo per la Strage di Bologna (85 morti, 200 feriti) reato per il quale Cospito è invece stato condannato per la detonazione di quelle due bombe carta
- Si muore per detenzione.
Cospito è condannato a morire di detenzione perché ha messo due bombe e gambizzato un uomo, e quello stesso Stato che con lui non tratta è allo stesso tempo proprio quello che non si trattiene da ammazzare detenuti, non tratta con Cospito ma trattiene sulla sua coscienza come medaglie, guerre e maree di morti per terra e per mare.
- Si muore per determinazione.
Che è quella di mantenere una tortura dentro le Leggi di uno Stato.
Come lo è nella deflagrante sostanza della verità il 41 bis.
Una metastasi che rischia e di fatto sta minando quello che ci vantiamo di chiamare stato di diritto, un cancro che in una democrazia un tantino più totalitaria potrà essere usato per reprimere zittire col terrore qualunque dissidenza politica, qualunque sorta di ipotetico estremismo.
- Alfredo Cospito purtroppo morirà perché vuole che la morte lo trovi però vivo fino all'ultimo giorno, all'ultimo respiro, mentre il suo cospiratore, Carlo Nordio, ora addirrittura Ministro della Giustizia continuerà a essere vivo pur essendo morto da tempo, colui che il 28 marzo 2019 infatti disse: "Il nostro ordinamento ha introdotto quella figura di isolamento mortuario che è il 41 bis, e che per certi aspetti è più incivile anche di questa mutilazione farmacologica (la castrazione chimica). Questo per dire che il nostro sistema non brilla di civiltà”
- Si muore per distrazione.
Quando non si chiede l'abolizione del regime del 41bis e dell’ergastolo ostativo
Alfredo Cospito ha deciso di turbare la tranquillità di tutti quelli come noi che sono soddisfatti e sono complici.
Non suoi, dello Stato che senza riuscire a piegarlo, lo sta ammazzando a norma di Legge
Paolo Trezzi