Calolzio: la sala civica intitolata ad Ettore Albertoni, 'giurista, galantuomo, maestro'

Il taglio del nastro

Un amico, un galantuomo e un maestro, un giurista, uno studioso e un professore vulcanico, pieno di passione e profondamente legato al suo territorio: era tutto questo e molto di più Ettore Adalberto Albertoni, che da quest'oggi, domenica 26 marzo, dà ufficialmente il nome alla sala civica in via Stoppani a Calolzio, al primo piano dello stesso stabile che da qualche tempo, dopo i lavori di riqualificazione, ospita anche il Comando di Polizia Locale. Alla presenza delle autorità cittadine e dei volontari delle associazioni locali, alle 10.00 in punto si è tenuto il taglio del nastro che ha sancito l'inaugurazione della sede, che d'ora in avanti sarà a disposizione di tutta la comunità per l'organizzazione di momenti di incontro e iniziative culturali, secondo uno spirito che Albertoni avrebbe sicuramente apprezzato.

Nato a Sesto San Giovanni nel 1936 e scomparso a Como nel 2018, quest'ultimo era laureato in Giurisprudenza ed è stato professore ordinario di Storia delle dottrine politiche, esercitando inoltre la professione di avvocato civilista e d'impresa. Nei suoi numerosi scritti ha più volte affrontato i temi dell'organizzazione autonomistica e federale dello Stato, svolgendo diversi studi soprattutto su Carlo Cattaneo; già militante nel Partito Socialista Italiano, con cui è stato anche consigliere comunale a Lecco, alla fine degli anni '80 Albertoni si è avvicinato alla Lega Nord diventandone assessore regionale con delega alle Culture, Identità e Autonomie nonché membro del CdA della Rai. Nel 2008, rassegnate le dimissioni da Presidente del Consiglio della Lombardia e da consigliere, è tornato a dedicarsi alla sua attività di professore ordinario di Storia, fino alla scomparsa avvenuta all'età di 82 anni.

Ettore Adalberto Albertoni

Valeria Albertoni

Particolarmente commossa per l'omaggio voluto dal Comune la sorella Valeria, che questa mattina si è occupata del taglio del nastro insieme al sindaco Marco Ghezzi e a Paolo Arrigoni, ex primo cittadino e senatore. "Calolzio fa parte del nostro essere, perciò questa intitolazione non può che riempirmi di gioia" ha commentato la donna, sottolineando fin da subito il forte attaccamento del fratello, e in generale della famiglia Albertoni, al territorio della Valle San Martino. "Scegliere di dedicargli proprio la sala civica, poi, ha un significato ancora superiore, perché se è vero che la cultura è il collante della nostra società non poteva esserci sede migliore per rendergli omaggio. Ettore non si metteva mai in mostra, anzi chiedeva sempre in che cosa poteva essere di aiuto, era al servizio della popolazione in tutte le sue accezioni. Al momento sto curando un suo saggio su Cattaneo, Romagnosi e Mosca, che spero di presentare proprio qui. Con l'auspicio che questa sala possa ospitare sempre più iniziative culturali".

Il sindaco Marco Ghezzi

Fabio Bonaiti

Anche il sindaco Marco Ghezzi, poi, ha voluto sottolineare la vicinanza del professore al territorio, unita al suo sforzo per il federalismo: "Questa è solo la prima di tante intitolazioni curate da Tina Balossi e già approvate dalla Prefettura: per esempio l'area esterna del Monastero del Lavello - complesso peraltro molto caro ad Albertoni - porterà il nome di padre David Maria Turoldo. Per quanto riguarda questa sala è doveroso un ringraziamento all'assessore Dario Gandolfi che ne ha curato i lavori, svolti nella massima economia".
"Ho conosciuto bene il professor Albertoni negli anni in cui facevo parte del CdA della Fondazione del Lavello: il suo incoraggiamento è stato determinante, grazie a lui ho potuto crescere molto anche sotto il profilo professionale, avendomi fatto partecipare alla stesura di manuali per le scuole" ha aggiunto Fabio Bonaiti dell'Ecomuseo della Valle San Martino. "Abbiamo sempre percepito la sua attenzione e il suo amore per il territorio. Credo quindi fosse doveroso suggerire il suo nome per questa sala, ora mi auguro che possa diventare una testimonianza di impegno e abnegazione in termini culturali, politici e amministrativi".

L'assessore Tina Balossi e Paolo Arrigoni

Anche Paolo Arrigoni, infine, ha voluto tracciare un quadro a tutto tondo di Albertoni: "Era un giurista e un professore vulcanico, pieno di passione, ha svolto tanti ruoli e si è posto tra i pionieri del percorso autonomista grazie ai suoi studi su Carlo Cattaneo; è stato inoltre tra i protagonisti della riforma dello statuto regionale, era profondamente legato ai territori in tutte le loro declinazioni, nel rispetto delle diversità". "Ma soprattutto - ha concluso - era un amico, un galantuomo, un maestro, che a Calolzio ha dato tanto. Penso per esempio al suo impegno - decisivo - per il recupero e il restauro funzionale del Monastero del Lavello, un bene straordinario non solo per il nostro paese e la nostra provincia".
Il suo nome, ora, resterà davvero nella storia di Calolzio.
B.P.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.