Uno dei modi migliori di praticare la memoria delle vittime delle mafie

Ho letto con piacere su vari siti locali che una significativa “delegazione” di amministratori locali e cittadini del territorio lecchese (con tanto di Gonfalone della Città di Lecco) ha partecipato a Milano alla manifestazione nazionale della XXVIII Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Manifestazione promossa dall'associazione Libera in collaborazione con Avviso Pubblico, insieme a una vasta rete formata da enti locali, associazioni, scuole, sindacati, realtà sociali e cittadini.
Nel riconoscere l'indubbio merito di questa partecipazione (se non fossi stato temporaneamente impossibilitato vi avrei partecipato anch'io) non posso non cogliere l'occasione per porre alcune considerazioni forse un po' scomode.
Quello su cui mi interrogo sempre più spesso in occasioni come queste e simili è se tali importanti e sicuramente meritevoli manifestazioni aiutino a cogliere anche quel disagio che cresce in sempre più coscienze nei confronti dei lati oscuri di parti cospicue sia delle nostre Istituzioni che del nostro tessuto economico e sociale.
Basti pensare a quanto sta sempre più emergendo processualmente nella ricerca di verità sulla cosiddetta Trattativa Stato-mafia con la sentenza d'appello che arriva di fatto e paradossalmente a “giustificare” tale trattativa, la cui esistenza però non viene più negata grazie a fatti incontestabili.
E solo grazie ad un pugno di ostinati magistrati e giornalisti d'inchiesta si stanno gradualmente e finalmente disvelando indicibili connivenze, “coperture” e contiguità che si sono sviluppate in decenni di collateralismo mafioso di parti importanti non solo delle nostre Istituzioni.
Tutto ciò, mi e vi chiedo, trova adeguato spazio perlomeno di riflessione nei grandi eventi pur giustamente commemorativi?
E ancor più: il modo più coerente di ricordare e onorare i morti non è forse quello di non lasciar soli i vivi che si stanno battendo giornalmente non solo nei confronti del malaffare ma anche per arrivare alla Verità su fatti sinora inconfessabili? Solo così si potrà di fatto assicurare una vera credibilità ad uno Stato che troppo volte ha chiuso gli occhi sulle proprie ombre lasciando spesso soli i propri figli migliori nella ricerca di Giustizia e Verità.
Ecco perché, nel mio piccolo, ritorno ad evidenziare, in particolare a tutte le forze locali apprezzabilmente presenti a Milano, quel mio pubblico Appello riportato su varie testate online nel luglio 2022 rivolto in particolare ai Consigli Comunali della nostra Provincia ai fini di una possibile quanto auspicata concessione della Cittadinanza Onoraria ai Magistrati Nicola Gratteri e Nino di Matteo.
Magistrati tra i più esposti non solo in quanto comprensibilmente minacciati, nello svolgimento del loro lavoro, dal groviglio di Mafie e Consorterie Criminali varie ma anche perché spesso isolati se non addirittura osteggiati con varie e più o meno striscianti forme di delegittimazione anche da parti cospicue del mondo istituzionale, politico, economico e  mediatico. Per chi volesse realmente non girare la testa dall'altra parte, QUI alcune recentissime ed ineludibili “aggiornamenti” in tema “Trattativa Stato Mafia” svoltasi a Roma il 7 marzo (che non vedrete mai sui maggiori media e quindi IMPERDIBILE) con la presenza oltre che di Nino di Matteo anche di pochi ma importanti ed irriducibili giornalisti d'inchiesta.
Non aggiungo altro perché ritengo sia ben chiaro il motivo, anche d'incoraggiamento per tutti gli altri meno conosciuti loro colleghi, per cui occorra garantire loro un esplicito sostegno, impedendo un loro strisciante isolamento. Lo stesso isolamento che avevano subito coloro che oggi rischiamo di tardivamente e retoricamente celebrare come eroi morti.
IL MIGLIOR MODO DI FAR MEMORIA ATTIVA PER LE VITTIME DELLE MAFIE? INNANZITUTTO NON LASCIAR SOLI COLORO CHE CERCANO REALMENTE DI RENDER LORO GIUSTIZIA!
Ma per fortuna sta crescendo “dal basso” una convergenza di forze a loro sostegno che sempre più accomuna semplici cittadini ad Istituzioni Locali, anche attraverso forme esplicite e dirette come quella di conceder loro la Cittadinanza Onoraria!
Spero che questo ennesimo Appello venga quindi accolto.
Germano Bosisio
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