Vent'anni di MEAB: il 25 l'incontro 'Dal campo alla fabbrica e ritorno'

Al via dalla prossima domenica la rassegna annuale del Museo Etnografico dell’Alta Brianza, un programma denso di incontri e iniziative che si svolgeranno presso la sede in località Camporeso a Galbiate. A vent’anni dalla sua costituzione il museo continua ad approfondire storie, spaccati di vita quotidiana di quella che impropriamente si usa definire “gente comune” con esperienze, abitudini e convinzioni che fanno parte di un patrimonio collettivo.

“Il 26 di marzo alle ore 15,30, presso la nostra sede, incontreremo Agostino Cesana, Guido Galbiati e Angelo Panzeri, tre testimoni che, attraverso episodi e consuetudini della loro autobiografia, parleranno di fenomeni che si sono accompagnati a importanti mutamenti economici, sociali e culturali della Brianza del secondo dopoguerra, raccontando anche di un ritorno alla campagna significativo, per loro e per la nostra epoca” ha spiegato il direttore del museo Massimo Pirovano. Il museo etnografico nasce come museo della vita quotidiana di una comunità contadina, di una Brianza che parrebbe non esistere più da diverso tempo, ma che al contrario si intreccia ancora nel nostro presente. Si aprirà dunque con un primo incontro che metterà in luce un passaggio storico importante, che ha influenzato la mentalità e la cultura del nostro territorio. Da figli di contadini, nati a contatto con la terra, i tre testimoni racconteranno l’esperienza del passaggio in fabbrica, in cui comunque si mantiene solido il legame affettivo con la loro storia e la loro famiglia.  
La rassegna coincide con un compleanno importante: i 20 anni dall’inaugurazione del Museo, avvenuta nell’aprile del 2003, con grande concorso di visitatori, dopo una giornata dedicata alle esperienze e alle riflessioni sui musei demoetnoantropologici, di cui il MEAB fa parte. “Sono stati circa 60.000 i visitatori che abbiamo accolto al museo in questi venti anni, grazie anche agli incontri, alle mostre e agli eventi che vengono proposti sui temi più diversi in cui le culture locali si intrecciano con fenomeni globali, di ieri e di oggi” ha aggiunto.
La serie di incontri, che interesserà i mesi di aprile, maggio e settembre, si concluderà domenica 22 ottobre. Gli ospiti, Valentina Bellati, Federico De Bettin e Francesco Braguti racconteranno come diverse siano la realtà nate con la prospettiva di valorizzare esperienze innovative che si basano sulla storia economica e culturale del nostro territorio, e del Parco del Monte Barro. “Proponiamo un incontro con gli operatori delle imprese agricole e di inserimento sociale che sono state avviate in questi ultimi anni a poche centinaia di metri dal museo: l’azienda agricola con sede presso la cascina Migliorate, dedita principalmente alla viticoltura, e la società cooperativa che opera alla cascina Selvetto” ha spiegato Massimo Pirovano, sottolineando come gli appuntamenti in programma intendano valorizzare la complessità e le differenze culturali, così come le relazioni, i contatti e gli scambi tra diverse società, che producono innovazioni e integrazioni tra pratiche, costumi e visioni del mondo. In tal modo l’antropologia e la storia, forse più di altre discipline, aiutano a cogliere differenze ma anche somiglianze tra le culture, evidenziando quanto i bisogni e i problemi delle persone e delle società siano affini.
Sa.A.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.