Al 'Manzoni' messa per le vittime del covid. Con un pensiero anche a chi ha combattuto per loro

Si è celebrata sabato, in tutta Italia, la terza Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia da Coronavirus. L'ASST di Lecco ha reso omaggio a chi non c'è più, spesso morto proprio in ospedale, con il solo personale sanitario accanto, con due messe, officiate nelle cappelle del Manzoni e del Mandic di Merate. Bandiere a mezz'asta poi in entrambi i presidi, come pure all'Umberto I di Bellano.

A Lecco, Don Raffale, rivolgendosi a una platea di pazienti, parenti e dipendenti dell'ASST, ha proposto un pensiero semplice ma profondo quale spunto di riflessione, ben inserito all'interno della lettura prevista per la domenica del cieco nato.
"Gesù non risponde alla domanda “perché il cieco è così”; non risponde alla domanda “di chi è la colpa”. Il male attraversa tutto il mondo e non si può dividere i buoni dai cattivi perché il male attraversa tutti. C'è chi lo subisce, chi lo vuole fare e chi diventa strumento del male a causa della poca lungimiranza. Il problema non è cercare il problema ma trovare delle soluzioni, trovare il modo per venirne fuori, trovare la verità. Questa sera quindi facciamo memoria di ciò che è stato il Covid, ricordiamo le vittime ma anche le persone che si sono impegnate a combattere questo male. E' bello pensare che tutte queste persone si siano messe insieme nel cercare delle soluzioni, hanno cercato innanzi tutto una soluzione di bene, con i limiti del non sapere prima cosa ci saremmo dovuti aspettare, però ci si è messi insieme per cercare le soluzioni richiamando il senso della solidarietà, del bene".

Il pensiero è andato nuovamente ai morti e al personale sanitario che si è preso cura di chi soffriva durante la preghiera dei fedeli dove è stato chiesto al Signore di curare le ferite dei famigliari delle vittime con la speranza che un giorno potranno ricongiungersi. Inoltre è stato fatto un richiamo alla solidarietà, con la speranza che questa virtù possa essere adoperata in futuro come fatto durante la pandemia, nella vita di tutti i giorni e nel lavoro.

Da ultimo la lettura di una preghiera a tema: "Signore, padre buono e misericordioso, la Pasqua di Cristo verso la quale siamo incamminati, illumini il nostro peregrinare. Donaci occhi, mente e cuore per sostenere le famiglie, soprattutto le più provate. Per prenderci cura dei bambini, accompagnare i giovani, dare forza ai genitori e custodire gli anziani. Dona guarigione agli ammalati, pace eterna a chi muore. Dona forza ai medici e agli infermieri, agli operatori sanitari affinché siano generosi, sensibili e perseveranti. Lo spirito del risorto sostenga la nostra speranza, fino a quando ci condurrai con Maria, san Giuseppe e tutti i santi al banchetto eterno del regno".
A.G.
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