Olginate: fiaccolata fino al cimitero per le vittime del covid. E per ricordare ai famigliari che 'insieme ci sosteniamo'

Tre anni fa il passaggio, per le vie deserte di Bergamo, dei carri militari carichi di bare, portare fuori città nell'impossibilità di stare al passo con le sepolture, nel pieno della prima ondata di quel mostro invisibile che ancora chiamavamo genericamente coronavirus.

Un'operazione pianificata in notturna per non destabilizzare una comunità già messa a dura prova dal dilagare incontrollato del covid, come ricordato quest'oggi, nel proprio intervento nel capoluogo orobico, dinnanzi alle autorità nazionali e locali, dal sindaco Giorgio Gori, sottolineando però, al tempo stesso, come la diffusione, poi, delle immagini scattate dai balconi di quella funerea colonna di camion riuscì a far comprendere la portata dalla tragedia, vissuta ognuno per sé ma collettivamente, e a ricompattare la città, la Lombardia, la Nazione.

Questa sera, su spinta di una cittadina, con la sua proposta accolta dall'amministrazione comunale e concretizzata poi grazie al supporto della Pro Loco e della parrocchia, ad Olginate, in occasione della Giornata nazionale in memoria di tutte le vittime della pandemia da coronavirus, un centinaio di persone si sono riunite per ricordare ciò che è stato, condividendo un momento di preghiera, per onorare chi non c'è più e per trarre forza e consolazione dalla condivisione di un dolore che a distanza di tre anni, ancora non si affievolito e si fatica a metabolizzare anche per l'impossibilità, allora, di avere ricevere un abbraccio consolatorio dalla propria comunità.

Proprio su quest'ultimo aspetto si è focalizzato don Matteo durante l'omelia della funzione celebrata prima dell'avvio della fiaccolata, snodatasi dalla chiesa parrocchiale al cimitero. "I legami sono importanti e ci sostengono. Una presenza, anche silenziosa, dice tanto" ha sottolineato il parroco, proponendo una riflessione sul valore della comunità, sull'esserci gli uni per gli altri, evidenziando come "nel privato restiamo soli ed anche se ci crediamo forti, rischiamo di essere sommersi dal dolore. Insieme, invece, ci sosteniamo".

Un concetto ripreso anche dal sindaco Marco Passoni, dinnanzi alla Pietà posta sul piazzale antistante il camposanto del paese, quel camposanto dove più e più volte, nei mesi più bui della pandemia primo cittadino e parroco si sono trovati da soli a dover testimoniare la vicinanza alle tante famiglie colpite da lutto. "Pur rappresentando la comunità e la Chiesa, non potevamo colmare il loro dolore" ha ammesso, con onestà, pur aggiungendo altresì che, impegnati in una difficile prova, "tutti noi abbiamo tirato fuori il meglio per aiutare l'altro".

Qualcosa che oggi, a distanza di anni e (finalmente) con le terapie intensive completamente libere da pazienti covid positivi, abbiamo forse già dimenticato, tornando a pensare ciascuno al nostro io.
La fiaccolata di Olginate ci ha ricordato anche questo.
A.M.
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