Olginate: i 'Picétt' in festa con Nino in RSA per i suoi 96 anni

Grande emozione nel pomeriggio di ieri presso la RSA di Olginate. A prendersi la "scena" il signor Nino, all'anagrafe Rinaldo Longhi, che giovedì 16 marzo ha spento 96 candeline ed è stato festeggiato da una delegazione dei "suoi" Picétt del Grenta (oltre che dal fratello Giovanni, dalla sorella Giacomina con il marito Mario e da tutto il personale della struttura), che lo hanno raggiunto a sorpresa per uno speciale momento celebrativo dal significato ancora più ampio.

Nino, nato nel 1927 nell'allora Comune di Dozio (oggi frazione di Valgreghentino, famosa per il celebre Santuario della Madonna di Czestochowa), è infatti l'ultimo anello di congiunzione tra il precedente gruppo folkloristico, sorto nell'Ottocento, e quello attivo attualmente, che continua a portare avanti con passione la tradizione dei Firlinfeu.

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Un "filo diretto", dunque, tra presente e passato, come spiega il maestro Stefano Maggi: "Era il 1939 e tanti ragazzi come Nino partirono per il fronte. A Dozio c'era la "Banda di Cann" (la banda delle canne), suonavano tutti il Firlinfeu. Purtroppo, le loro passioni le dovettero accantonare. Quella mattina li aspettava il treno a Lecco. Si partiva. Per dove? Non si sa... Quei ragazzi di Valgreghentino furono fortunati, tornarono a casa. Ma le difficoltà furono molte, la voglia di suonare poca. C'era la fame". "Nel frattempo - prosegue Maggi - Nino e Plek avevano nei loro solai (in dialetto "spazza cà") i Firlinfeu. Passarono le stagioni e nel 1988 decisero, davanti a un camino, di invitare alcuni amici per provare a suonarli. Cornelio, Gigi e tanti altri iniziarono così. Nell'autunno del 1988 fondarono "I Picétt del Grenta", i "pettirossi del Grenta".
La tradizione, come detto, prosegue tuttora, con i componenti del gruppo che invitano tutti a far loro visita il mercoledì sera presso la sede in via F.lli Kennedy 2 a Valgreghentino. Nino li segue "a distanza", con l'affetto di sempre e l'auspicio di vedere nuovi giovani suonatori pronti a tramandare una storica "eredità": a lui quindi, di nuovo, gli auguri e il ringraziamento di tutti i Picétt.
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