'Abbiamo ascoltato, ora il governo ascolti noi'. Così Riva su Meloni al congresso CGIL
“Abbiamo dimostrato una grande capacità di ascolto”. È netto il giudizio di Diego Riva, segretario provinciale della CGIL su quanto accaduto questa mattina a Rimini, durante il congresso nazionale del sindacato guidato da Maurizio Landini. “Per 30/35 minuti Giorgia Meloni ha illustrato le sue idee e noi la abbiamo ascoltata. Chiediamo che lei faccia lo stesso. Non è più possibile che i sindacati vengano convocati solo a cose fatte come accaduto con l’ultima manovra e come sta accadendo ora a proposito della delega fiscale” ha sottolineato Riva. “È ingiusto non coinvolgere i sindacati nelle discussioni sul fisco. Si sa che quasi tutto il peso dell’IRPEF ricade sulle spalle di lavoratori e pensionati. È necessario ed utile che ci sia una volontà di discutere da parte del governo, soprattutto a fronte degli importanti problemi che ci aspettano nelle prossime settimane con l’inflazione alle stelle”. Qualora ciò non dovesse accadere, i sindacati sono pronti alla mobilitazione.
Giorgia Meloni al Congresso a Rimini (foto Fb). Sotto Diego Riva in sala
“Ci organizzeremo insieme a CISL e UIL per convincere il governo del fatto che sono fondamentali” ha evidenziato Riva. Domani i partecipanti all’assise in corso in Romagna approveranno un documento finale in cui saranno indicati i prossimi passi. “Intendiamo chiedere al governo di ascoltarci non solo sul fisco ma anche sull’autonomia differenziata, sull’aumento delle diseguaglianze sociali, sulla lotta all’evasione fiscale, sulla transizione ecologica. Se si riuscisse a recuperare parte dei cento miliardi di tasse evase ogni anno si avrebbero i fondi per intervenire in difesa di diritti fondamentali quali la scuola e la sanità pubblica. Recuperare risorse si può, serve la volontà politica” ha ribadito ancora Riva. Infine, sollecitato a proposito delle proteste verificatesi all’inizio dell’intervento della Premier, il sindacalista ha concluso: “Sono uscite dalla sala poche persone. Ripeto: siamo un’organizzazione che conta cinque milioni di iscritti e abbiamo dimostrato di saper ascoltare. Il governo dovrebbe fare altrettanto”.
A.Bes.