PAROLE CHE PARLANO/116

Pacchia

Signori, è finita la pacchia! Cioè la felice spensieratezza, il periodo di abbondanza e piacere. Quindi, ahinoi, basta pacchiare! Non vale la pena perdere tempo a cercarlo sul vocabolario, perché vi assicuro che questo verbo esiste con il significato di ingozzarsi, mangiare a dismisura, abbuffarsi, anche se ormai è così desueto da risultare inutilizzato.
La sua etimologia non è chiarissima. Forse è un termine onomatopeico e il suo stesso suono richiamerebbe quello di chi mangia e trangugia rumorosamente.
Tuttavia c'è chi la pensa diversamente, forse non a torto, perché spiegherebbe anche l'origine dell'aggettivo pacchiano, che riferiamo a ciò che è volgare, privo di raffinatezza e stile. La sua origine infatti potrebbe essere dal latino pascuum, pascolo, quindi pacchiare (e pacchia, che da esso deriva) verrebbe accostato al mangiare come una bestia, mentre pacchiano ai gusti estetici quantomeno discutibili dei pastori di una volta.


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Rubrica a cura di Dino Ticli
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