Polis: all'università i bambini diventano 'investigatori di fiumi'

Continua al Polo di Lecco la quarta stagione dei mini corsi dell’università dei bambini "POLIS - La città sostenibile". I protagonisti sono i 99 alunni delle scuole primarie "E. Toti" di Maggianico, "G. Marconi" di Pescate e "A. Volta" del capoluogo che hanno frequentato con grande entusiasmo il percorso dal titolo “Investigatori di Fiumi - Le olimpiadi dei torrenti” condotto dal professor Alessio Radice, responsabile del Laboratorio di Idraulica Montana del Polo territoriale di Lecco.





Il tema è il rischio idrogeologico. Nel corso della lezione Alessio Radice, nel ruolo del Sig. Perché, ha dapprima mostrato agli alunni una panoramica di immagini di fiumi italiani invitandoli a riflettere sulla loro importanza in quanto forieri del bene primario per eccellenza e che spesso diamo per scontato, l’acqua, senza la quale non potrebbe esistere alcuna forma di vita sul nostro pianeta, e sul fatto che la maggior parte delle azioni quotidiane necessarie per la sopravvivenza degli esseri umani prevede l’utilizzo dei fiumi come per esempio bere, coltivare o creare energia. I bambini hanno perciò appreso come il rapporto di un territorio con l’acqua sia imprescindibile per imparare a gestire questa risorsa secondo criteri di sostenibilità e come, per lo stesso motivo, i fiumi vadano preservati e tutelati.





Ma anche questi possono nascondere un lato pericoloso che può mettere a rischio le nostre città, le alluvioni. Dopo una spiegazione su come si struttura un corso d’acqua dalla sorgente alla foce e sulla differenza tra ruscelli, torrenti e fiumi, il Sig. Perché ha mostrato nel concreto cos’è un’alluvione e come prevenirla menzionando l’esondazione del Caldone di Lecco, causata delle abbondanti piogge. Gli studenti sono stati informati del fatto che il rischio è reso ancora più pericoloso in quanto non è solo connesso ai danni che l’acqua può arrecare ma è legato anche all’ingente quantità di detriti, sassi e fango che vengono trascinati dalla corrente. Tali sedimenti, inoltre, se depositati in quantità eccessiva in un tratto del corso del fiume, possono essere loro stessi causa di un’alluvione, in quanto ostacolo al regolare flusso delle acque.





Al termine della lezione, per meglio comprendere i rischi del dissesto idrogeologico e come combatterlo, il team del prof. Radice composto da Francesco Fusco, Giacomo Marrazzo, Lorenzo Panzeri, Sara Rrokaj e Ana Maria Rotaru, mediante la riproduzione in scala ridotta di fiumi e l’utilizzo di sassolini, ha guidato i piccoli partecipanti nelle “olimpiadi dei torrenti” per testare con mano come le caratteristiche del fondo, la pendenza, la portata e la velocità dell’acqua impattino sul flusso dei sedimenti nel fiume. È stata inoltre svolta una dimostrazione didattica sul modello di idraulica montana, costruito qualche anno fa al Polo di Lecco, che rappresenta in piccola scala un bacino idrografico.





Dopo questa esperienza pratica di osservazione del fiume riprodotto in laboratorio, consolidata anche da una entusiasta partecipazione attiva, tutti i bambini si sono sentiti responsabili del loro territorio raggiungendo la consapevolezza che, in qualità di cittadini del futuro, esso va sorvegliato, valorizzato e salvaguardato. L’appuntamento per i piccoli studenti è per il prossimo mese di aprile con l’ultimo laboratorio del percorso.
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