Bellano: a 29 anni recupera 6.000 metri quadri di terrazzamenti per ricreare una vigna 'eroica'

La “solita vita” da ingegnere gli è sempre stata stretta. Bene l'ufficio da lunedì al venerdì, bene i tempi dettati dalle scadenze e dagli impegni quotidiani. Ma poi per Giacomo Fazzini, 29 anni appena, deve – si proprio deve, all'imperativo – esserci altro. All'aria aperta. Per rinsaldare quel legame con la montagna, nel senso più ampio, che un premanese come lui ha nel sangue.

Giacomo e Sara in vigna

All'attività di insegnante di sci in Valsassina, per dare ulteriore sfogo al suo bisogno di contatto con la natura, da qualche tempo il giovane ha affiancato qualcosa che è ben più di un nuovo hobby, un qualcosa che da una parte lo rende custode di un patrimonio da proteggere come le zone collinari del nostro territorio e dall'altro lo rende parte attiva di un mondo in cui i ritmi sono scanditi dal passare delle stagioni e non dall'agenda.
Nei momenti liberi dal lavoro,  Giacomo ha deciso infatti di “mettere mano” ai terreni della nonna di Sara, la sua fidanzata, che da anni versavano in stato di abbandono, ricreando su quei terrazzamenti, ad Ombrico di Bellano, un vigneto, come già c'era... una volta.

Immagini del prima e del dopo

Il lavoro fin qui svolto è stato enorme: rovi e sterpaglie avevano infatti preso il posto delle viti da uva, sommergendo ogni cosa. Bonificata, non senza fatica, ovviamente, l'area, è stato poi necessario risistemare anche alcuni muretti a secco e provvedere poi all'allacciamento all'acquedotto comunale. Tutte operazioni preliminari, per poi mettere a dimora, su un terreno a balze da ben 6.000 metri quadri, 1.500 piante di nebbiolo e riesling, vitigni - scelti dall'enologo lecchese Carlo Montanelli, dopo aver preso in considerazione terra e clima del luogo - che dall’anno prossimo cominceranno a dare i primi frutti.

“Abbiamo recuperato il terreno della nonna di Sara, più una parte che ho acquistato – racconta Giacomo – Attorno è stata fatta una recinzione elettrificata per proteggere le piante dai cinghiali”.
Il sogno, che vede come co-protagonista anche la sua fidanzata, originaria di Introbio, è quello di avviare anche un agriturismo. Ma non solo: “Ho affittato anche un terreno di 400 metri quadrati a Vendrogno dove stiamo piantando altre viti e dove abbiamo in progetto di realizzare dei locali per la vinificazione, magari condividendoli poi con altri giovani che vogliono avvicinarsi a questo mondo”.
Alla viticoltura eroica, insomma, come viene chiamata per le condizioni “estreme” imposte dalla conformazione del terreno, con piccoli appezzamenti non comodamente raggiungibili ma di resa elevata.

I primi frutti della fatica di Giacomo, come anticipato si coglieranno il prossimo anno, quando il premanese potrà – meteo permettendo -  dare il via alla produzione di un vino rosso e uno ambrato. "Dalla pigiatura delle uve del Riesling, infatti, non verranno tolte le bucce che conferiranno un colore particolare al prodotto finale" spiega, dimostrando non solo voglia di fare ma anche competenza.
“Per questo progetto meraviglioso devo ringraziare Sara, per avermi supportato e sopportato, la famiglia, Carlo che è stato sempre disponibile e infine tutti gli amici per l'aiuto indispensabile".
E nell'attesa del primo brindisi, tutti possono rendersi conto della volontà di questo ragazzo. E' sufficiente, transitando sulla SS 36 in direzione Sondrio, all'uscita della galleria per Bellano, alzare  lo sguardo verso la montagna...
Moira Acquistapace
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