Bellano: in tanti all'incontro in sala civica sulla Resistenza sul Lago

Si è parlato di Resistenza ieri pomeriggio in sala civica a Bellano, nell’incontro organizzato dai Comuni di Bellano e Dervio, dalla Parrocchia, dall’Anpi e dal MUU. A prendere la parola Roberto Citterio dell’Anpi Lario orientale che ha letto il messaggio di don Emilio Sorte, che non ha potuto essere presente. Il sacerdote nella sua missiva ha ricordato don Francesco Rovelli come “prevosto che ha assunto dei rischi, una figura trainante per la giustizia e la pace contro ogni barbarie. Tutti coloro che perseguono questi valori, anche a rischio della propria vita, sono graditi a Dio e operai del suo Regno: diventino testimonianza per noi e stimolino la nostra emulazione”.


La parola poi è passata al primo cittadino ospitante, Antonio Rusconi, che si è detto soddisfatto della numerosa partecipazione – gli spazi interni della sala erano gremiti, e il pubblico si è sistemato anche all’esterno - e ha poi spiegato quando ha sentito parlare della Resistenza durante la sua giovinezza tramite Luciano Lombardi. "In una delle ultime interviste, quando frequentavo le Medie, mi ha raccontato di don Rovelli e dei preti bellanesi, ci ha parlato di tutti i fatti che riguardavano il nostro paese, dagli spari alla Montagnetta, a San Rocco, a Valaperta: abbiamo trascritto queste storie e le abbiamo condivise con i nostri compagni a scuola”. La seconda persona a parlargli di Resistenza è stata Annamaria Bertarini, “i cui racconti hanno portato alla stesura di un libro".


Da destra Antonio Rusconi, Stefano Cassinelli, Roberto Citterio, Angelo De Battista

Durante il suo intervento, invece, il sindaco di Dervio Stefano Cassinelli si è ricollegato alla storia del tenete Todeschini e alla sofferenza dei lager e delle prigionie, per poi citare il contrabbando che “c’era sulle nostre montagne, prima di merci e poi di uomini, che dalle nostre cime passavano per arrivare dall’altra parte del lago”. Storie che, anche se finite bene, sono sempre tragiche e che in quanto tali vanno tramesse alle giovani generazioni.


A tal proposito durante l’incontro è stato detto che “Il quarto nero ribelli”, diario del tenente Giovanni Battista Todeschini, sarà donato agli alunni delle classi terze della Secondaria di Bellano. Angelo De Battista del settore scuola dell'Anpi Lecco ha poi parlato di come nel 1943 chi “voleva o doveva espatriare aveva bisogno di un aiuto”, come quello fornito dagli organizzatori dei “viaggi della salvezza”: uno di questi è stato sicuramente il sacerdote don Francesco Rovelli, prevosto di Bellano, che riuscì a portare 220 persone fino a Cremia, 150 a Santa Maria Rezzonico e alcune decine ad Acquaseria, per un totale di circa 400 tra uomini e donne che attraversarono il lago partendo da Bellano, Dervio e Dorio.


Da sinistra Wilma Milano, Angelo De Battista, Massimo Lazzari, Roberto Citterio

Una volta giunti sulla sponda comasca del Lario, questi venivano aiutati da altri a raggiungere il confine svizzero. Wilma Milani e Massimo Lazzari, a rappresentare il MUU, hanno infine posto l’attenzione su Mao Balbiani, un pescatore che con la sua barca trasportava ad Acquaseria queste persone in cerca di salvezza. In quei mesi anche la Muggiasca si popolò di sfollati che sfuggivano ai bombardamenti delle città, così come di sbandati che cercavano luoghi per nascondersi senza dare nell’occhio come Noceno, fino al 2020 frazione di Vendrogno e fino al 1984 Parrocchia a sè, che vide un grande afflusso di sfollati.


Qui entrò in gioco anche il parroco don Ambrogio Cariboni, che nel 1943 accolse nella scuola i bambini delle famiglie provenienti dalla città. “Un vero e proprio flusso che da Bellano si muoveva verso Dervio, Oro e Noceno. Qui si formarono i primi nuclei di partigiani e sbandati, difficili da classificare”.
M.A.
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