Giustizia (non giustizia) Italiana

In questi giorni dove infuria la polemica x i morti di Cutro, a Lecco è andata in onda l'ultima sconfitta della giustizia italiana. La vicenda del poliziotto Pischedda precipitato da un cavalcavia a Colico, mentre inseguiva un malvivente Moldavo precipitato con lui.
All'arrivo dell'ambulanza, si carica il ladro, lasciando il poliziotto sull’asfalto sotto la pioggia in attesa di un altra ambulanza arrivata dopo un ora. Portato in ospedale a Gravedona, l’agente verrà trasferito a Lecco dove arriverà morto. Il malvivente curato a spese degli italiani verrà inviato in Austria dove era ricercato. Al termine della reclusione sparisce e di lui non si sa più nulla. In Italia dopo molti rinvii del processo è stato condannato. In contumacia a 4 anni di reclusione e una multa che nessuno pagherà mai.
Così funziona la giustizia italiana, alla Totò. Catturi un malvivente lo curi lo mandi in Austria e lui ti fa marameo. In Italia abbiamo messo sotto accusa il carabiniere che piantonava Kappler a Roma (non avrebbe visto la moglie che lo trasportava fuori dall'ospedale nella valigia), abbiamo messo sotto accusa il carabiniere che a Genova sparò per difendersi uccidendo un manifestante che lo stava aggredendo con un estintore. Mandiamo a processo commercianti e cittadini che si difendono dai ladri e li condanniamo anche a pagarli nel caso che il delinquente muore.
Strana giustizia italiana che per oltre dieci anni e centinaia di udienze, voleva conoscere il segreto di come faceva un ottantenne operato alla prostata a fare sesso con giovani donne Per impadronirsi del brevetto?
È una Vergogna che nemmeno la medaglia d’oro alla memoria, conferitagli dal Presidente della Repubblica può cancellare, ne avrebbe fatto a meno il povero agente che voleva solo vivere con la figlia.
R.C.
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