'Ti porto io': per il centrodestra offrire servizi alle fasce deboli della popolazione è l'ultimo dei problemi
Abbiamo letto con attenzione la nota del centro-destra inviata in relazione al "Ti porto io".
Sono riusciti a mettere in discussione una delle sperimentazioni, ormai strutturali, più apprezzate dalla città, chiedendo di tagliarla.
Il "Ti porto io", ovvero il servizio di trasporto pubblico gratuito per gli under 19 di Lecco, è una misura fortemente innovativa che stanno cercando di imitare anche gli altri capoluoghi di Provincia e che rende Lecco all'avanguardia rispetto ai temi della mobilità sostenibile.
Nel giro di due anni, su bus che - va sottolineato in grande - comunque sia girerebbero (pieni o vuoti!), ha portato più di 3000 giovani ad avere un abbonamento annuale.
Questo permette loro di spostarsi verso scuola, verso i luoghi in cui praticano lo sport o dove si incontrano con gli amici.
Immaginiamo che, per chi non ha particolare interesse per le fasce più deboli, non ci si ponga la domanda se tutti possono permettersi economicamente le micro-auto che ultimamente sono utilizzate dai giovani più agiati della città.
Ma la realtà è che, per moltissime famiglie, questo contributo che equivale a circa 300€ per figlio, risulta essere importante nel bilancio famigliare e rende i ragazzi liberi di spostarsi.
Senza contare che, questi ragazzi e ragazze, possono muoversi con maggiore sicurezza, evitando di spostarsi con altri mezzi che - oltre a divenire ulteriore traffico - impattano con emissioni di scarico e sonore.
Capiamo benissimo che il tema del centro-destra di offrire servizi alle fasce deboli della popolazione sia l'ultimo dei problemi. Non lo diciamo noi, lo hanno detto loro nell'ultima commissione bilancio affermando che, se c'è qualche servizio da tagliare, i primi possono essere i servizi sociali.
Servizi che rispondono alle esigenze di chi ha più difficoltà.
Non è un mistero che la vediamo diversamente su tali temi.
Detto questo: ripetiamo che le corse dei bus ci sono sia che i bus sono vuoti sia che i bus sono pieni e che, i biglietti, coprono (proprio per come è fatto il sistema del trasporto pubblico locale) solo una minima parte dei costi del sistema dei bus, perché la gran parte viene da trasferimenti regionali e comunali.
Quindi, il "Ti porto io" è una misura sostenibile per tutti.
Perciò riteniamo che chiedere di sopprimere questa misura (di cui invece andiamo orgogliosi), sia estremamente miope e irresponsabile in un momento in cui alle famiglie più deboli bisogna invece dare una mano offrendo servizi, anche a costo di grave sulle tasche di chi ha qualche soldo in più.
Sono riusciti a mettere in discussione una delle sperimentazioni, ormai strutturali, più apprezzate dalla città, chiedendo di tagliarla.
Il "Ti porto io", ovvero il servizio di trasporto pubblico gratuito per gli under 19 di Lecco, è una misura fortemente innovativa che stanno cercando di imitare anche gli altri capoluoghi di Provincia e che rende Lecco all'avanguardia rispetto ai temi della mobilità sostenibile.
Nel giro di due anni, su bus che - va sottolineato in grande - comunque sia girerebbero (pieni o vuoti!), ha portato più di 3000 giovani ad avere un abbonamento annuale.
Questo permette loro di spostarsi verso scuola, verso i luoghi in cui praticano lo sport o dove si incontrano con gli amici.
Immaginiamo che, per chi non ha particolare interesse per le fasce più deboli, non ci si ponga la domanda se tutti possono permettersi economicamente le micro-auto che ultimamente sono utilizzate dai giovani più agiati della città.
Ma la realtà è che, per moltissime famiglie, questo contributo che equivale a circa 300€ per figlio, risulta essere importante nel bilancio famigliare e rende i ragazzi liberi di spostarsi.
Senza contare che, questi ragazzi e ragazze, possono muoversi con maggiore sicurezza, evitando di spostarsi con altri mezzi che - oltre a divenire ulteriore traffico - impattano con emissioni di scarico e sonore.
Capiamo benissimo che il tema del centro-destra di offrire servizi alle fasce deboli della popolazione sia l'ultimo dei problemi. Non lo diciamo noi, lo hanno detto loro nell'ultima commissione bilancio affermando che, se c'è qualche servizio da tagliare, i primi possono essere i servizi sociali.
Servizi che rispondono alle esigenze di chi ha più difficoltà.
Non è un mistero che la vediamo diversamente su tali temi.
Detto questo: ripetiamo che le corse dei bus ci sono sia che i bus sono vuoti sia che i bus sono pieni e che, i biglietti, coprono (proprio per come è fatto il sistema del trasporto pubblico locale) solo una minima parte dei costi del sistema dei bus, perché la gran parte viene da trasferimenti regionali e comunali.
Quindi, il "Ti porto io" è una misura sostenibile per tutti.
Perciò riteniamo che chiedere di sopprimere questa misura (di cui invece andiamo orgogliosi), sia estremamente miope e irresponsabile in un momento in cui alle famiglie più deboli bisogna invece dare una mano offrendo servizi, anche a costo di grave sulle tasche di chi ha qualche soldo in più.
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