Mandello: prima un 'ordigno', poi gli insulti razzisti alla partita. Fasoli vieta il pubblico

L'avviso era stato dato ma evidentemente non è bastato. Da quest'oggi al campo sportivo di Mandello del Lario si giocherà a porte chiuse. La decisione è stata presa dall'amministrazione comunale a seguito di quanto si sarebbe verificato ieri, sabato 4 marzo. "Mi chiedo che sta succedendo ad un po' tutti i frequentatori del nostro campo sportivo. Capisco l'agonismo, capisco gli sfottò, ma, nonostante questo cartello, anche oggi insulti razzisti, battibecchi e scontri tra giocatori e genitori con intervento dei carabinieri" scrive sui social il sindaco Riccardo Fasoli per spiegare l'accaduto e comunicare la volontà di interdire l'accesso al pubblico, allegando per l'appunto l'avviso fatto precedentemente affiggere al campo.

"Il calcio è lo sport che più di tutti attira il pubblico ma soprattutto i nostri ragazzi che hanno la fortuna di praticarlo in questo luogo. L'area, gestita dalla Polisportiva di Mandello, è di proprietà comunale. Ne deriva che per rispetto di tutta la cittadinanza e sopratutto dei giovani frequentatori, va utilizzata in maniera positiva, per divertirsi e per far crescere i nostri giovani con spirito agonistico, educazione e rispetto. Diverse - è scritto sul cartello - sono state negli ultimi anni le segnalazioni di insulti, bestemmie, ingiurie da parte degli spettatori, anche durante gli incontri giovanili. Spesso a farne le spese sono giovani giocatori o giovanissimi direttori di gioco. Questi ultimi dedicano del tempo alla loro passione e vanno sempre rispettati, soprattutto davanti ai piccolissimi. Il culmine di questi comportamenti è avvenuto durante la partita casalinga del 19 febbraio 2023 con l'esplosione di un ordigno non meglio identificato che ha colpito uno spettatore. Rimarcando gli obiettivi della attività calcistica sopra esposti - la chiosa - tutti questi comportamenti negativi non saranno più tollerati. Qualora si riverificassero saremo costretti ad imporre lo svolgimento delle gare di tutte le categorie a porte chiuse".
Già ieri, evidentemente, l'avvertimento è stato disatteso. Da qui la drastica scelta di vietare l'accesso alla struttura degli spettatori. "Mi vergogno io ma spero anche gli autori" l'ultimo commento del primo cittadino circa l'accaduto.
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