Colico: treno vandalizzato in stazione, un 28enne a processo

La vicenda del treno vandalizzato nella notte tra il 9 e 10 gennaio 2021 in stazione a Colico è approdata quest'oggi in Tribunale a Lecco. All'attenzione del Giudice Gianluca Piantadosi c'è infatti il fascicolo aperto a carico di uno dei cinque giovani identificati dalle forze dell'ordine quali presunti responsabili dell'assalto al convoglio e poi denunciati a stretto giro all'esito dell'attività investigativa.

Le condizioni del treno dopo i vandalismi

Danneggiamento, furto e interruzione di pubblico servizio, i reati, in concorso tra loro, contestati - a vario titolo - a suo tempo, ai ragazzini. In piena violazione anche delle prescrizioni in materia anticovid – eravamo in zona arancione - chi nottetempo era salito in carrozza, forzando una porta, aveva poi svuotato diversi estintori, sottratto i martelletti d'emergenza usati con ogni probabilità per mandare in frantumi diversi finestrini e i vetri interni delle porte tra gli scompartimenti. Ma non solo: gli "ospiti indesiderati" avevano anche messo le mani sul materiale sanitario custodito a bordo e sulle torce d'emergenza, una delle quali sarebbe stata accesa poi in stazione prima di lasciare l'area. Rubate perfino la chiavi del treno.
Per ricostruire l'accaduto quest'oggi sono stati escussi un dipendente delle ferrovie e un agente della Polfer, citati dalla pubblica accusa, rappresentata in Aula dal viceprocuratore onorario Mattia Mascaro.

Primo a lanciare l'allarme, quella mattina all'alba, al numero 1600 (attivo in ambito ferroviario) era stato il macchinista in turno di riserva, dalla mezzanotte fino alle 6 presso la stazione di Colico. “Sul piazzale c'erano tre convogli fermi" ha raccontato. "Alle 4 mi sono recato su quello da abilitare. Quando sono salito mi sono accorto subito che era successo qualcosa perchè tutto era devastato: c'era un vetro rotto, del materiale rovesciato a terra. Sono uscito e ho visto scendere dalla carrozza tre o quattro ragazzi. Uno di questi mi ha detto: “A che ora è il primo treno per Milano?”. Mi si è gelato il sangue, gli ho risposto ma poi ho avuto paura e sono corso a chiudermi dentro un treno e ho chiamato il numero di emergenza avvertendo anche il collega del turno successivo che probabilmente avrebbe avuto dei problemi perchè quel treno non sarebbe partito. Non ho potuto riconoscere i ragazzi perchè era buio, li ho visti in penombra”.

Filmati estratti dalla videosorveglinza da parte delle forze dell'ordine

Le indagini erano state subito avviate dalla Polizia Ferroviaria, avvisata dell'accaduto, così come ricostruito quest'oggi in aula dal sovrintendente intervenuto a testimoniare. “Le telecamere avevano ripreso dei ragazzi che si muovevano per le strade di Colico con fumogeni in mano e torce, andavano e tornavano dalla stazione, arrivando fino alla massicciata dove c'era il treno”. Essenziale per arrivare all'identificazione anche il supporto della polizia Locale e la conoscenza del territorio maturata letteralmente "sul campo" dagli operanti. Come detto cinque i denunciati. Oltre al 28enne oggi a giudizio, anche tre soggetti al tempo under 18 per i quali dunque gli atti sono stati trasmetti alla Procura per i minorenni ed infine un altro maggiorenne che ha già definito la propria posizione, optando per un rito alternativo.
L'odierno imputato - non presente personalmente in Aula, assistito dall'avvocato Stefano Mandelli - sarebbe stato riconosciuto anche dalle scarpe e dall'impronta “inconfondibile” lasciata sulla schiuma dell'estintore. Non era invece stato ripreso dai cellulari degli amici che si erano filmati nel corso della bravata.
Il processo a suo carico è stato aggiornato per la discussione al 28 di aprile.
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