Lecco: love story assistente sociale-utente, chiesta la condanna solo della professionista


Quest'oggi era prevista la sentenza ma il collegio giudicante ha ritenuto essenziale, prima del decidere, l'audizione di un testimone aggiuntivo, aggiornando dunque la causa al prossimo 16 marzo. Al microfono, nello specifico, è atteso il dottor Paolo Ferrara, attuale Direttore Servizio Tutela Minori e dei Legami Familiari del Comune di Lecco, già "tirato in ballo" nel corso dell'istruttoria. Bisognerà dunque attendere ancora prima della chiusura del fascicolo a carico di una (ex) assistente sociale in forza a Palazzo Bovara e di un giovane papà marocchino, a processo, a vario titolo, per i reati di induzione indebita a dare o promettere utilità, abuso di ufficio nonché rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio.
La vicenda risale al 2019 quando il rapporto professionista-assistito è sfociato - circostanza ammessa da entrambi, del resto ci sono chat e anche una registrazione audio a riprova - in una frequentazione di carattere amoroso. Nella ricostruzione dello straniero, lui si sarebbe sentito obbligato a cedere alla avances della delegata del Comune, nel timore di poter perdere i figli, seguiti dal Tribunale per i minorenni nell'ambito del delicato rapporto con la consorte, in un contesto di fragilità anche economica. Ben diversa la versione invece della donna che, rendendo esame, ha parlato di un primo tentativo di contatto fisico da parte dell'uomo da lei rifiutato, salvo poi cedere all'insistenza del magrebino, senza però arrivare a favorirlo in qualche modo nell'ambito della contesa in atto con la moglie (ancora oggi tale, costituita parte civile e rappresentata dunque a processo dall'avvocato Giulio Speziale).
Già chiesta, dalla pubblica accusa, sostenuta ora in Aula dal sostituto procuratore Chiara Stoppioni, l'assoluzione per lo straniero (rappresentato dall'avvocato Marilena Guglielmana) e la condanna dall'assistente sociale (difesa dall'avvocato Mauro Tosoni) per la sola ipotesi di reato di violazione del segreto d'ufficio a 7 mesi. Come anticipato, tra due settimana l'audizione del testimone introdotto per il rotto della cuffia dal collegio (presidente Bianca Maria Bianchi, a latere Martina Beggio e Gianluca Piantadosi), dopo il no il prima battuta alla sua citazione, come pure dell'allora assessore ai servizio sociali Riccardo Mariani.
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