Calolzio: boom di iscritti al Rota, ci sono i numeri per una 1^ scientifico tradizionale

Il Rota di Calolziocorte
Qualcuno, quando a inizio dicembre la dirigente scolastica dell'Istituto Rota aveva “confessato” a questo giornale di essere fiduciosa circa la possibilità di far ripartire una prima liceo scientifico tradizionale aveva (brutalmente) commentato: “dice così perché è appena arriva, non sa nemmeno da che parte girarsi”. Mai parole furono, numeri alla mano, tanto fuori luogo: Carmela Teodora Carlino - e con lei tutto lo staff del plesso calolziese - parrebbe davvero essere riuscita a concretizzare l'agognato obiettivo. Ben 21 ragazzi hanno presentato infatti domanda di iscrizioni, optando proprio per lo scientifico tradizionale: dopo tre anni di “buco”, ora ci sono le condizioni per veder autorizzata una nuova classe prima e salvare così “dall'estinzione” un indirizzo che, soltanto nel novembre scorso, ha ottenuto la certificazione di “migliore” su scala provinciale da Eduscopio, la guida interattiva offerta dalla Fondazione Agnelli per aiutare le famiglie a scegliere per i propri figli la scuola più “performante”. Probabilmente anche questo elemento di “pubblicità” può aver influito a rimettere in moto il contatore delle iscrizioni, come pure un orientamento mirato, finalmente in presenza dopo anni di aperture solo virtuali per colpa delle restrizioni covid, penalizzanti per una realtà come quella calolziese che ha nel suo essere “a misura di studente” (nella sua totalità, famiglia inclusa) uno dei suoi punti di forza. E i riflessi delle tante attività orientative promosse si vedono anche sugli altri indirizzi: complessivamente il Rota passa da 110 richieste di iscrizioni collezionate lo scorso anno, alle attuale 175, con un lusinghiero +65, in un contesto in cui per effetto della denatalità la scuola lecchese perde di colpo 88 unità. Facile immaginare, dunque, sia riuscito ad attingere anche fuori dal bacino (ristretto) della Val San Martino, in un contesto in cui – sempre restando sullo scientifico tradizionale – una realtà “blasonata” come il Grassi di Lecco fa segnare un – 8 e il Bachelet di Oggiono un – 16. In positivo solo l'Agnesi di Merate (+9).

Passando agli altri corsi, da sottolineare un'impennata di adesioni al Liceo scienze umane economico sociale (da 19 a 30 iscritti) e, dopo oltre un lustro, per l'indirizzo costruzioni, ambiente e territorio (gli ex geometri) dell'Istituto tecnico (da 18 a 32). +10 anche per il corso amministrazione, finanza e marketing (da 18 a 28) ed è tornato ad essere scelto anche il corso professionale operatore ai servizi di vendita (da 0 a 12). In lievissima controtendenza solo il Liceo delle scienze umane (da 28 a 26), mentre resta stabile sostanzialmente il Liceo scientifico scienze applicate (da 25 a 26), che chiude in perdita in tutti gli altri Istituti del territorio (-34 Grassi, -11 Badoni e -6 Agnesi), tranne al Bachelet (+41).

Non è invece stato autorizzato, unico neo in un quadro a tinte rosee, l'indirizzo sperimentale TED – Liceo della Transizione Ecologica e Digitale, percorso di studi su quattro anni che avrebbe dovuto essere la novità nell'offerta formativa provinciale per l'anno scolastico 2023/2024 (insieme all'agrario/professionale a Casatenovo che invece parte, con 20 iscritti).
A.M.
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