Caregiver, l'appello dello SPI: 'Non lasciamoli soli'
Prendersi cura di chi si prende cura. Lo SPI CGIL Lecco accende i riflettori su un tema urgente e sottovalutato, che riguarda migliaia di persone anche nel nostro territorio: il sostegno ai caregiver, lasciati troppo soli.
Dopo circa 20 anni di mobilitazioni unitarie da parte dei sindacati, con numerose iniziative pubbliche e una raccolta firme, il Governo Draghi ha finalmente approvato lo scorso ottobre, con il suo ultimo atto, il disegno di legge delega sulla riforma del sistema di assistenza agli anziani non autosufficienti. Nelle scorse settimane il nuovo Esecutivo ne ha confermato l'impianto, pur con alcune modifiche. Ma siamo solo all’inizio di un percorso che lo SPI augura diventi prioritario per il Parlamento e il Governo, e che coinvolga anche le istituzioni regionali e locali.
“Il tema della non autosufficienza sarà sempre più centrale, – afferma Pinuccia Cogliardi – segretario generale dello SPI CGIL Lecco – a dirlo i dati sull’ invecchiamento della popolazione, ma soprattutto la preoccupante realtà che dal nostro osservatorio vediamo ogni giorno, sia per quanto riguarda l’assistenza domiciliare che quella nelle RSA. I costi e le difficoltà del sostegno alle persone parzialmente o totalmente non autosufficienti hanno ripercussioni pesantissime sulla sfera familiare, su quella lavorativa ed economica - ricorda Cogliardi -. I familiari delle persone con fragilità, costretti a sopportare un peso spesso al limite del sostenibile, hanno la necessità di non sentirsi soli e abbandonati in una fatica quotidiana che segna profondamente la loro vita. Per questo – l’appello del segretario generale dello SPI lecchese - occorrono incisive politiche di sostegno e di accompagnamento, oltre che di formazione specifica sul tema. Tanto resta da fare, a livello nazionale, ma anche regionale e locale per migliorare la vita dei caregiver”
Alcuni dati. Gli over 65 in Lombardia sono oltre 2,3 milioni, su un totale di quasi 10 milioni di residenti, quindi ben il 23% della popolazione. Il numero di persone con più di 65 anni con limiti funzionali e bisognose di cure e assistenza è in costante aumento e si attesta a 550.000 anziani, ovvero circa il 5,5% della popolazione. Non tutte le famiglie sono in grado di sostenere le rette attuali delle RSA, e non ci sarebbero neanche i posti letto per poter accogliere tutte le persone non autosufficienti. In Lombardia i posti letto autorizzati sono circa 65.500 (dato al 2021). Se guardiamo alle rette medie al giorno, la media lombarda è di 68,10 euro ma nel territorio dell’ATS della Brianza ci avviciniamo ai 77 euro (76,83), secondi solo all’ATS di Milano. La situazione non migliora per quanto riguarda l’assistenza a casa. In Lombardia il minutaggio dei servizi infermieristici, riabilitativi, medico-specialistici erogati al domicilio è insufficiente rispetto alle reali necessità. I dati 2020 mostrano un tasso di copertura del bisogno del 25%. In Lombardia si contano 360.000 caregiver familiari, persone che volontariamente e in maniera non retribuita assistono il proprio caro, e 186.000 assistenti familiari, lavoratori assunti e esterni alla famiglia.
Dopo circa 20 anni di mobilitazioni unitarie da parte dei sindacati, con numerose iniziative pubbliche e una raccolta firme, il Governo Draghi ha finalmente approvato lo scorso ottobre, con il suo ultimo atto, il disegno di legge delega sulla riforma del sistema di assistenza agli anziani non autosufficienti. Nelle scorse settimane il nuovo Esecutivo ne ha confermato l'impianto, pur con alcune modifiche. Ma siamo solo all’inizio di un percorso che lo SPI augura diventi prioritario per il Parlamento e il Governo, e che coinvolga anche le istituzioni regionali e locali.
“Il tema della non autosufficienza sarà sempre più centrale, – afferma Pinuccia Cogliardi – segretario generale dello SPI CGIL Lecco – a dirlo i dati sull’ invecchiamento della popolazione, ma soprattutto la preoccupante realtà che dal nostro osservatorio vediamo ogni giorno, sia per quanto riguarda l’assistenza domiciliare che quella nelle RSA. I costi e le difficoltà del sostegno alle persone parzialmente o totalmente non autosufficienti hanno ripercussioni pesantissime sulla sfera familiare, su quella lavorativa ed economica - ricorda Cogliardi -. I familiari delle persone con fragilità, costretti a sopportare un peso spesso al limite del sostenibile, hanno la necessità di non sentirsi soli e abbandonati in una fatica quotidiana che segna profondamente la loro vita. Per questo – l’appello del segretario generale dello SPI lecchese - occorrono incisive politiche di sostegno e di accompagnamento, oltre che di formazione specifica sul tema. Tanto resta da fare, a livello nazionale, ma anche regionale e locale per migliorare la vita dei caregiver”
Alcuni dati. Gli over 65 in Lombardia sono oltre 2,3 milioni, su un totale di quasi 10 milioni di residenti, quindi ben il 23% della popolazione. Il numero di persone con più di 65 anni con limiti funzionali e bisognose di cure e assistenza è in costante aumento e si attesta a 550.000 anziani, ovvero circa il 5,5% della popolazione. Non tutte le famiglie sono in grado di sostenere le rette attuali delle RSA, e non ci sarebbero neanche i posti letto per poter accogliere tutte le persone non autosufficienti. In Lombardia i posti letto autorizzati sono circa 65.500 (dato al 2021). Se guardiamo alle rette medie al giorno, la media lombarda è di 68,10 euro ma nel territorio dell’ATS della Brianza ci avviciniamo ai 77 euro (76,83), secondi solo all’ATS di Milano. La situazione non migliora per quanto riguarda l’assistenza a casa. In Lombardia il minutaggio dei servizi infermieristici, riabilitativi, medico-specialistici erogati al domicilio è insufficiente rispetto alle reali necessità. I dati 2020 mostrano un tasso di copertura del bisogno del 25%. In Lombardia si contano 360.000 caregiver familiari, persone che volontariamente e in maniera non retribuita assistono il proprio caro, e 186.000 assistenti familiari, lavoratori assunti e esterni alla famiglia.