GPKingdom: ecco il nuovo progetto dei giovani programmatori cresciuti al Badoni

GPKingdom – GPK. È questo il nome del nuovo progetto di Stefano Zambroni, Alessandro De Blasio e Andrea Malacarne, tre diciannovenni lecchesi accomunati da un grande amore per l’informatica. Sono gli stessi tre ragazzi che, insieme ad altri loro ex compagni del Badoni, hanno ideato Out of Bound, un social di viaggi. Un’idea talmente visionaria da attirare l’attenzione di Intel, la quale l’anno scorso ha invitato i giovani programmatori a partecipare all’AI Global Impact Festival. Out of Bound è tutt’ora il loro progetto principale, come ci raccontano Stefano e Alessandro.

Alessandro De Blasio, Stefano Zambroni e Andrea Malacarne


Come nasce l’idea di GPKingdom – GPK e qual è il suo legame con Out of Bound?
Stefano: Negli ultimi mesi la sessione universitaria e l’uscita dal progetto di un componente della squadra hanno rallentato lo sviluppo di Out Of Bound. Quando ci abbiamo rimesso mano ci siamo resi conto che c’erano ancora diversi ostacoli da superare. Abbiamo capito che forse era meglio fare uno step intermedio, ovvero lavorare ad un progetto più semplice per fare esperienza e imparare. A gennaio 2020 io avevo lanciato una pagina Instagram a tema motosport, forte della passione per la F1 che mi ha trasmesso mio padre, grande tifoso di Ayrton Senna. Nonostante all’inizio pubblicassi solo qualche contenuto ogni tanto, vedevo che i numeri continuavano a crescere. Di fatto si era creata una “fan base” solida, pari a più di 4mila follower su Instagram. Ho proposto agli altri membri del gruppo di partire da qui e creare una app e un sito sul motorsport. Dopo averci lavorato per tre settimane, dieci giorni fa li abbiamo lanciati entrambi. Ma lo ripeto: il progetto principale è Out of Bound, in cui noi crediamo tanto.

Sul piano della programmazione, quali sono le differenze tra le due applicazioni?
Alessandro: Chiaramente realizzare una app di notizie è molto più semplice. Alla base di Out of Bound c’è un database enorme che dovrà contenere tutti i dati degli utenti. La gestione di tali informazioni, inoltre, comporta una serie di problematiche legate alla privacy. Il database di GPKingdom, invece, è molto più piccolo perché deve contenere solo i dati relativi ai contenuti e agli aggiornamenti in diretta sull’andamento delle gare di F1 e Motogp. Inoltre, gli utenti non forniscono alcuna informazione soggetta a norme di privacy quando installano la app. Se vogliono, danno il consenso all’invio delle notifiche. A tal proposito, in questi giorni stiamo lavorando all’introduzione dei widget, l’unico elemento che, per ragioni tecniche, va sviluppato separatamente per Android e per IOS.

Quali feedback avete ricevuto fino a questo momento?
Stefano: Solo valutazioni positive. La pagina Instagram conta 4mila 264 follower e i commenti sono tutti super entusiasti. Le recensioni alla app sugli store sono tutte a cinque stelle. Nella prima settimana abbiamo raggiunto i 425 download. Gran parte degli apprezzamenti hanno riguardato la grafica. Devo dire che non ce l’aspettavamo, siamo molto felice. Questo è anche frutto del fatto che siamo una bella squadra: io mi occupo della realizzazione dei contenuti mentre Andrea e Alessandro lavorano alla programmazione. Oltre alle notizie e agli aggiornamenti in diretta sulle gare, una sezione che riteniamo sia particolarmente importante è quella delle storie. Cerchiamo di raccontare vicende curiose magari un po’ dimenticate per coinvolgere sempre di più tutti quelli che si sono avvicinati recentemente al mondo del motorsport.

Quali sono i vostri piani per il futuro?
Alessandro: Vogliamo provare a guadagnare qualcosa da GPKingdom ma non intendiamo accelerare le cose. Ora il nostro obiettivo è da un lato consolidare e se possibile ampliare l’utenza e dall’altro completare lo sviluppo dell’app. Nelle prossime settimane rilasceremo nuovi aggiornamenti. In parallelo, vogliamo studiare nel dettaglio il modo per inserire eventualmente in futuro un po’ di pubblicità senza disturbare l’utente. Vogliamo assolutamente evitare che le persone disinstallino la nostra app a causa di troppi annunci. Per cui ci lavoreremo con calma e quando sarà il momento apriremo la nostra partita IVA.
A.Bes.
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