Truffe online: in tribunale una assoluzione e una condanna

Ha rimediato un anno e 4 mesi di condanna A.M., 42enne di Crotone, finito “virtualmente” (dato che ha deciso di non comparire nemmeno per il proprio esame) al banco degli imputati presso il Palazzo di Giustizia lecchese. Gli veniva contestata una truffa ai danni di una 28enne di Abbadia Lariana, che su Kijiji.it avrebbe risposto all'annuncio per comprare una console di marca Nintendo.
Secondo la ricostruzione resa nella scorsa udienza dal comandante della stazione dei Carabinieri di Casargo, il maresciallo Luigi Taricco (che a novembre 2019 ha ricevuto la denuncia della persona offesa) prima la giovane avrebbe versato sulla Postepay i 200 euro per la merce più i 10 accordati per la spedizione, quando però l'inserzionista ne avrebbe chiesti altri 20 la querelante avrebbe tentato invano di farsi restituire quanto versato. Inutile dire che il venditore si era già volatilizzato.
Rintracciato quale intestatario della prepagata su cui la lecchese aveva trasferito il proprio denaro, l'odierno imputato avrebbe peraltro denunciato presso la Questura di Crotone lo smarrimento della stessa Postepay solo pochi giorni dopo l'episodio. Una circostanza che non è risultata sufficiente per schivare la condanna.

Si è invece concluso con un'assoluzione il processo a carico di R.P., accusato sempre di truffa dalla Procura di Lecco per aver raggirato nel luglio del 2019 un 29enne originario della Costa d'Avorio residente a Pescarenico: “In quel periodo avevo bisogno di soldi ed avendo delle gomme invernali che non avrei utilizzato ho deciso di metterle in vendita online” ha raccontato la persona offesa, oggi chiamata a testimoniare. “Ripensandoci adesso mi sento veramente stupido: sono stato un ingenuo”.
Dopo aver messo l'annuncio su Subito.it, un potenziale acquirente (presentatosi con un nome differente da quello dell'odierno imputato) si sarebbe fatto avanti, offrendosi di pagare la merce immediatamente il giorno dopo per ritirarla successivamente. Così l'indomani il 29enne si sarebbe recato allo sportello automatico: convinto di predisporre una transazione a suo favore dal conto dell'acquirente, sarebbe invece stato guidato telefonicamente passo per passo ad effettuare un bonifico nei confronti di quest'ultimo. “Il giorno dopo mi sono reso conto che mi erano stati scalati 1.300 euro circa dal conto e sono andato a denunciare” ha concluso il teste.
Il vpo Mattia Mascaro ha chiesto che R.P. fosse condannato a 8 mesi di reclusione e al pagamento di 250 euro di multa, mentre il difensore dell'odierno imputato si è battuto per l'assoluzione del proprio assistito, ritenendo che non fosse stata provata in dibattimento la sua responsabilità in merito ai fatti contestati. Il giudice Barazzetta ha quindi assolto R.P. per non aver commesso il fatto.
F.F.
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