Lecco: l'allestimento non premia la mostra diffusa dedicata ad Alfredo Chiappori
Una mostra diffusa per ricordare l’artista lecchese Alfredo Chiappori, morto cinque mesi fa all’età di 79 anni: esposte al pubblico da oggi (lunedì 20 febbraio) fino al 3 marzo alcune delle opere di proprietà di enti e istituzioni lecchesi: Camera di Commercio, Confcommercio, Musei civici e parrocchia di San Nicolò. L’iniziativa è organizzata dall’amministrazione provinciale.
Nell’ambito della rassegna, giovedì 2 marzo alle 17, nella sala conferenze di Confcommercio, si svolgerà un incontro di ricordo dell’artista, con l’intervento della moglie Mariarosa e della figlia Sara, con le testimonianze di Gianluigi Daccò, Vico Valassi e Walter Castelnovo.
«La Parrocchia di Lecco – dice il prevosto don Davide Milani - è lieta di esporre un dipinto inedito di soggetto religioso, una delle prime opere pittoriche realizzate dall'artista lecchese».
A chiusura delle due settimane di mostra diffusa si vedrà l’efficacia di questa formula espositiva che nella prima giornata non sembra aver catalizzato particolari attenzioni. Forse anche per gli allestimenti un po’ sotto tono.
Sedi e orari di apertura - Palazzo del commercio (Confcommercio) in piazza Garibaldi 4, atrio di ingresso: da lunedì a giovedì, dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18; Palazzo dell’Economia (Camera di commercio) in via Tonale 28/30, sala Arancio: da lunedì a giovedì dalle 14 alle 16, esclusi il 28 febbraio e il 2 marzo; Palazzo delle Paure, piazza XX Settembre 22: martedì dalle 10 alle 14, da mercoledì a domenica dalle 10 alle 18; Basilica prepositurale di san Nicolò, via Canonica 4, cappella di san Carlo: tutti i giorni dalle 8 alle 11,30 e dalle 15 alle 18, escluso durante la celebrazione della messa. Ingresso libero.
La studiosa Rossana Bossaglia, recensendo la mostra “Sacro e profano” dedicata all’artista tenutasi a Villa Manzoni e alla Torre Viscontea nel 2004, sottolineava come Chiappori sia «un artista dalla mano felice e brillante, dal tratto rapido e sintetico, capace di maneggiare tecniche diverse con la medesima prontezza e scioltezza. Un immediato approccio con qualche sua figura, grafica o pittorica, induce a considerarlo un talento dalla spontanea comunicativa e a interpretarlo appunto come un libero padrone del proprio mestiere».
Alla Casa dell’economia in viale Tonale si possono ammirare i 22 pastelli che illustrano il “Calendario dell’anima” di Rudolf Steiner, a Palazzo Falck di piazza Garibaldi i 22 acquerelli della “Parole della creazione”, a Palazzo delle paure la grande tela ad acrilico “Lichtesweben” della Galleria d’arte contemporanea cittadina (da domani) e nella basilica di San Nicolò (davanti all’altare della cappella dedicata a san Carlo Borromeo), l’inedita e intensa Crocifissione del 1964.
Le opere in mostra a Palazzo del Commercio
Nell’ambito della rassegna, giovedì 2 marzo alle 17, nella sala conferenze di Confcommercio, si svolgerà un incontro di ricordo dell’artista, con l’intervento della moglie Mariarosa e della figlia Sara, con le testimonianze di Gianluigi Daccò, Vico Valassi e Walter Castelnovo.
La Crocifissione in Basilica
Le opere esposte alla Casa dell'Economia
«La Parrocchia di Lecco – dice il prevosto don Davide Milani - è lieta di esporre un dipinto inedito di soggetto religioso, una delle prime opere pittoriche realizzate dall'artista lecchese».
Altre foto scattate a Palazzo del Commercio
«Chiappori è stato un grande artista lecchese – il commento della vicesindaco lecchese Simona Piazza - che ha saputo affermarsi sul panorama nazionale grazie ai suoi numerosi talenti che hanno contribuito a vivacizzare il clima culturale lecchese.»
A chiusura delle due settimane di mostra diffusa si vedrà l’efficacia di questa formula espositiva che nella prima giornata non sembra aver catalizzato particolari attenzioni. Forse anche per gli allestimenti un po’ sotto tono.
Sedi e orari di apertura - Palazzo del commercio (Confcommercio) in piazza Garibaldi 4, atrio di ingresso: da lunedì a giovedì, dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18; Palazzo dell’Economia (Camera di commercio) in via Tonale 28/30, sala Arancio: da lunedì a giovedì dalle 14 alle 16, esclusi il 28 febbraio e il 2 marzo; Palazzo delle Paure, piazza XX Settembre 22: martedì dalle 10 alle 14, da mercoledì a domenica dalle 10 alle 18; Basilica prepositurale di san Nicolò, via Canonica 4, cappella di san Carlo: tutti i giorni dalle 8 alle 11,30 e dalle 15 alle 18, escluso durante la celebrazione della messa. Ingresso libero.
Alfredo Chiappori nasce a Lecco nel 1943 e qui compie i primi studi (tra i suoi insegnanti vi fu il pittore Guido Gennai); si trasferisce in seguito a Fano, dove frequenta l’Istituto d’arte. Allievo del pittore Orlando Sora, nativo di Fano, che si era stabilito a Lecco nel 1931. L’incontro con questo artista fu fondamentale, come ricorda lo stesso Chiappori in occasione della mostra tenutasi a Villa Monastero e nella sala De Marchi a Varenna nel 2014, organizzata dalla Provincia di Lecco: «E’ stato frequentando il suo studio che ho capito cosa significasse dipingere. Sora mi ha insegnato molto, anche a fare i colori».
Nella sua città natale Chiappori insegna storia dell’arte e disegno al Liceo scientifico Grassi e negli anni Sessanta si dedica alla satira politica inventando il personaggio di Up il sovversivo, protagonista di diversi fumetti. Collabora con le maggior riviste italiane e i quotidiani nazionali: Panorama, Corriere della sera, La Repubblica, La Stampa, l’Unità. La casa editrice Feltrinelli gli affida l’incarico di illustrare tramite fumetti le Storie di Italia, che vengono pubblicate in quattro volumi tra il 1977 e il 1981. Oltre alla carriera di disegnatore Chiappori è stato pittore (espose in numerose gallerie d’arte pubbliche e private, sempre positivamente recensito dalla critica), scrittore di romanzi, tra cui La breva (Baldini e Castoldi 2001), Franco destino. Un’infanzia d’artista (Marsilio 2004) e Il porto della fortuna (Mursia 2010), e si è occupato anche di teatro.La studiosa Rossana Bossaglia, recensendo la mostra “Sacro e profano” dedicata all’artista tenutasi a Villa Manzoni e alla Torre Viscontea nel 2004, sottolineava come Chiappori sia «un artista dalla mano felice e brillante, dal tratto rapido e sintetico, capace di maneggiare tecniche diverse con la medesima prontezza e scioltezza. Un immediato approccio con qualche sua figura, grafica o pittorica, induce a considerarlo un talento dalla spontanea comunicativa e a interpretarlo appunto come un libero padrone del proprio mestiere».
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