Calolzio-Torre: il dr. Locatelli in pensione dopo 43 anni di servizio (e 19 da sindaco)

Il dottor Giovanni Locatelli
In 43 anni non ha mai indossato il camice. E non certo per pigrizia o per una questione di "moda", ma semplicemente per un gesto di attenzione nei confronti dei pazienti più piccoli, che spesso finivano per sentirsi intimoriti da quell'indumento bianco che ai loro occhi rappresentava qualcosa di "spaventoso". Di bambini, con il passare del tempo, non ne ha più visitati, lasciandoli in carico ai pediatri, ma la sua sensibilità e la sua attenzione alle persone non sono mai venute meno. E ora che per lui si chiude un capitolo, la Valle San Martino ne sente già la mancanza.
Tra un paio di settimane, a partire dal 1° marzo, il dottor Giovanni Locatelli cesserà la sua attività. Stimato medico di medicina generale con ambulatorio a Calolzio e Torre de' Busi, dove ha sempre raccolto apprezzamenti e riconoscenza, ha infatti raggiunto il meritato traguardo della pensione, dopo ben 43 anni di onorato servizio in cui ha anche trovato il tempo e le energie per dedicarsi all'importante impegno amministrativo nel piccolo paese che nel 2018 è tornato in provincia di Bergamo, dove è stato sindaco dal 1985 al 2004 e poi consigliere di minoranza per un ulteriore quinquennio. Una carriera lunga e intensa, la sua, che lo ha portato a conoscere da vicino bisogni, fragilità e sofferenze di persone di ogni età, con storie diverse ma sempre meritevoli di attenzione, con l'obiettivo di provare a dare loro soluzioni e risposte. In estrema sintesi, dunque, una vita al servizio degli altri.
"Ho sempre avuto voglia di spendermi per le necessità altrui, di rendermi disponibile con la massima concretezza possibile" ci ha raccontato il dottor Locatelli, che a breve festeggerà i 70 anni. "La mia esperienza di medico è stata eterogenea e varia, penso di essermi dedicato al lavoro con costanza e passione". Certo, di cose nel tempo ne sono cambiate... "Ho iniziato a Calolzio, poi dopo le nozze mi sono trasferito a Favirano e ho aperto due ambulatori anche a Torre de' Busi, uno in centro e l'altro in "periferia", a San Gottardo" ha proseguito. "Negli anni il modo di lavorare si è modificato: prima si operava più "a braccio", con meno schemi predefiniti, e infatti riuscivo a far collimare il mestiere con l'esperienza da sindaco. Poi con l'era "informatizzata" è diventato tutto ancora più impegnativo, ora le cartelle cliniche sono a disposizione sui computer: per noi la tecnologia è indubbiamente un aiuto importante perchè ci consente di ricostruire la "storia" dei pazienti regalandoci anche soddisfazioni, ma d'altro canto ci toglie del tempo che potremmo utilizzare in altro modo".
Non per questo, secondo il dottor Locatelli, si finisce per limitare i rapporti umani, anzi. "A volte la burocrazia riduce gli spazi per visite e colloqui, ma gli strumenti digitali sono un supporto fondamentale per uno come me che ha in carico più di 1.500 pazienti" ha sottolineato ancora il professionista, focalizzandosi poi sul periodo della pandemia che lo ha visto in prima linea, sia durante la vera e propria emergenza che poi, in seguito, per la campagna vaccinale e il servizio tamponi: "Anche nelle fasi più difficili ho sempre mantenuto i contatti con la gente, visitando persone a domicilio come ero abituato a fare. Sono stato fortunato a non ammalarmi mai, ad alcuni colleghi non è andata altrettanto bene".
E ora? "Sinceramente sono un po' confuso e combattuto" ci ha confidato il medico con un sorriso. "Mi dispiace molto lasciare, ma dopo tanti anni la stanchezza si fa sentire... Comunque resterò a disposizione del territorio, qualora ci fosse bisogno di me, e manterrò il mio incarico di presidente della cooperativa Cosma Salute a cui finora non sono riuscito a dedicare il tempo che speravo. Non ho mai avuto molti hobby, al massimo mi dedicherò al giardinaggio. E certamente passerò più tempo in famiglia, magari farò anche qualche viaggio".
Nell'aria anche un nuovo capitolo amministrativo? "Non ho mai creduto nelle minestre riscaldate" ha scherzato, infine, il dottor Locatelli. "Al momento non mi interessa tornare in quel mondo, piuttosto potrei pensare di dedicarmi al volontariato". Intanto, resta ancora da capire quando e da chi il (quasi) neo pensionato sarà sostituito a Calolzio e Torre de' Busi (paesi "a cavallo" tra l'ATS di Lecco e quella di Bergamo). "Personalmente non ho ricevuto comunicazioni precise in merito, ma dal 1° marzo i miei pazienti dovranno cercare un nuovo medico: mi auguro solo che arrivi presto qualcuno, per non lasciare le persone senza riferimenti" ha concluso.
B.P.
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