PAROLE CHE PARLANO/112

Chiacchierare

Ecco un'altra parola onomatopeica. Nasce per riprodurre il suono indistinto delle parole che si scambiano due o più persone. Ritroviamo questo verbo già in alcuni testi del Cinquecento, insieme a sinonimi, spesso regionali, come ciacolare, cianciare, ciarlare, cicalare. Anche in molte lingue straniere si ritrovano suoni simili per definire una delle attività più socializzanti del genere umano. Scambiare le classiche quattro chiacchiere non serve solo per aggiornarsi sulle novità personali, politiche o sportive, ma è soprattutto un modo per instaurare o tenere vive relazioni e amicizie. Una ricerca americana uscita sul Journal of Experimental Psychology ci informa, se ce ne fosse davvero bisogno, che parlare del più e del meno perfino con la barista, l'edicolante o gli estranei che fanno la fila con noi all'ufficio postale alza il nostro livello di benessere.
Purtroppo, risulta ormai normale e quotidiano incontrare per strada molte persone con il cellulare all'orecchio o sotto gli occhi, completamente estranee a ciò che sta accadendo attorno a loro. E Dio ci scampi da chi lo fa al volante.
Desolanti sono poi le immagini di studenti in gita scolastica che, seduti uno vicino all'altro, ignorandosi a vicenda, sono impegnati a chattare (ricordo che è un inglesismo che deriva dal verbo to chat, chiacchierare) grazie alla connessione internet permanente che ci sta trasformando in periferiche biologiche.
E a quanto pare gli psicologi ci avvertono che non fa per niente bene alla salute.


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Rubrica a cura di Dino Ticli
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