Le elezioni regionali 'raccontate' dai numeri. In 5 anni la Lega perde 39mila voti lecchesi. 1 milione in Lombardia, la sinistra – 600mila

Sono diversi i dati interessanti che emergono studiando i numeri assoluti, non le percentuali, dei voti ottenuti dai singoli partiti nelle ultime elezioni regionali. Nell'analisi che segue, si è scelto di confrontare le regionali del 2023 con quelle del 2018, non con le politiche del settembre scorso, per una semplice questione di omogeneità. Gli elettori alle politiche votano secondo logiche diverse e per motivi diversi quindi ogni paragone con quanto accaduto domenica e lunedì non avrebbe alcun senso.

Detto questo, procediamo. Innanzitutto, in provincia di Lecco la Lega ha perso 39mila 298 voti. Se si considera l'intera regione, tale decremento di consensi sale fino a 1milione e 77mila voti. Una fuoriuscita di voti enorme, che, a livello provinciale, ha coinvolto alcuni comuni sedi di sezioni storiche. Simili numeri non potranno essere trascurati dal partito, una volta terminata la festa in onore del riconfermato consigliere regionale Mauro Piazza, recordman di preferenze.

Tabella con il riepilogo dei voti assoluti raccolti dai quattro partiti principali  e dai candidati presidente nelle due tornate elettorali.
Risultati a livello regionale

Lo stesso Attilio Fontana, inoltre, ha perso 1milione e 18mila voti rispetto al 2018, dei quali quasi 37 mila sono venuti a mancare proprio in provincia di Lecco. In queste ore, la macchina di comunicazione di centrodestra sta veicolando con forza un messaggio chiaro: i cittadini hanno riconfermato Fontana nonostante gli attacchi subiti durante la pandemia. È una strategia che, per quanto legittima, non può trascurare i numeri che sono altrettanto chiari. Magari la Lombardia sarà governata dal centrodestra per altri cento anni. Ma trascurare questi dati vuol dire raccontare una mezza verità, ignorando volutamente l'altra mezza, quella più oscura e pericolosa.

Si noti poi come la diminuzione dei voti raccolti da Forza Italia sia simile, anche se più in provincia di Lecco che a livello regionale, all'incremento dei voti di Fratelli d'Italia. Sembra una rappresentazione plastica dello slittamento a destra della coalizione. Spostandoci dall'altro lato della barricata, emerge che in provincia di Lecco Majorino ha preso 22mila 186 voti in meno di quelli che prese Gori cinque anni fa; a livello regionale, la perdita è di 531mila 956 voti. Gori, lo ricordiamo, non era alleato con i 5stelle, il cui apporto alla coalizione è stato misero. Questo significa che occorreva stringere un'alleanza a tutti i costi con Italia Viva e Azione? Assolutamente no.

Tabella con il riepilogo dei voti assoluti raccolti dai quattro partiti principali  e dai candidati presidente nelle due tornate elettorali.
Risultati a livello provinciale

Ma non si può neanche attribuire tutta la colpa al fatto che c'è stato poco tempo per la campagna elettorale o addirittura alla legge elettorale senza doppio turno. I mandati del presidente della regione durano cinque anni, che si sarebbe votato nella primavera del 2023 lo sapevano tutti. Tra i commenti apparsi su questo giornale, c'è ne uno dove si ricorda che i consiglieri di centrodestra fanno campagna da cinque anni partecipando a feste, sagre e inaugurazioni. Non si spiega però perché i consiglieri di centrosinistra non possano fare un simile lavoro sul territorio. O perché il centro sinistra non possa mettersi d'accordo su un candidato anche quando non c'è il doppio turno.

Questi temi sono strettamente collegati al terzo e ultimo dato, non compreso nelle tabelle. Numeri che dovrebbero interrogare tutti i partiti. Nel 2018 votarono 5.762.459 cittadini. Due giorni fa hanno votato 3.339.019 persone. In provincia di Lecco i numeri dell'affluenza sono i seguenti: 206.554 votanti nel 2018; 123.377 votanti nel 2023. Il divario tra la politica e la gente diventa sempre più grande.

A.Bes.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.