Lecco: ex professore di ginnastica al Grassi a processo per 'abuso di mezzi correttivi'

La palestra del Grassi
Abuso di mezzi correttivi: è il reato contestato dalla Procura della Repubblica a Antonio “Lello” Riva, professore di educazione motoria del liceo Grassi di Lecco, ormai in pensione. L'accusa – tutta ancora da dimostrare - è quella di aver preso per i capelli un proprio studente delle classi prime.
È stato proprio quest'ultimo, all'epoca appena 14enne, a testimoniare nel primo pomeriggio di ieri in merito ai fatti accaduti all'interno dell'istituto il 30 gennaio 2020 durante l'ora di ginnastica. “Durante la lezione mi sono spostato nella sala dei tavoli da ping pong per unirmi a delle compagne che stavano giocando a pallavolo, anche se si tratta di un'attività vietata in quella parte della palestra. Il professor Riva è arrivato e mi ha prima richiamato, poi mi ha afferrato per i capelli e mi ha trascinato per alcuni metri fino alla saletta dei professori. Mi ha detto che dovevo scrivermi da solo una nota e poi se n'è andato sbattendo la porta”. Sotto shock, il ragazzo sarebbe rimasto lì fino all'arrivo di un coetaneo. “A casa ho raccontato subito tutto a mia madre”.
Ha quindi avuto modo di esporre la propria versione il professore 65enne (difeso in aula dall'avvocato Maurizio Lanfranchi del foro di Lecco), che ha subito descritto quella classe come “difficile” e di “ragazzi molto vivaci”. In particolare quel giorno, mentre arbitrava una partita di basket, il professor Riva sarebbe stato richiamato da alcuni rumori nella sala fitness, dove avrebbe trovato il giovane a palleggiare con i piedi: “Quel locale non è molto alto e ha dei neon non schermati, sarebbe bastato colpirli con una palla per farne cadere uno in testa a qualche ragazzo” ha spiegato. Inutili sarebbero stati i rimproveri verbali e l'alunno avrebbe continuato a palleggiare. “Era una situazione di pericolo per cui l'ho bloccato perché smettesse e l'ho portato in ufficio. Saranno mancati cinque minuti alla fine della lezione, gli ho detto di stare fermo lì e che avrei pensato se dargli una nota oppure no. Cosa che non ho fatto, non l'ho mai fatto nella mia carriera, per me era chiusa lì”. Il professore ha anche aggiunto di non ricordare se avesse preso o meno per i capelli lo studente (che successivamente si sarebbe anche scusato), ma ha assicurato di non avergli fatto male: “Mi spiace perché in 42 anni di insegnamento non ho mai avuto problemi o provvedimenti, sono sempre stato ben voluto dai ragazzi e da tutti”.
In ultimo è stato sentito l'allora dirigente scolastico del Liceo Sergio Scibilia, che in aula ha riferito di aver ascoltato i compagni di classe prima di sporgere denuncia ai Carabinieri e aver avviato un procedimento disciplinare nei confronti del docente (poi nemmeno apertosi per scadenza dei termini utili alla contestazione).
Il giudice monocratico Martina Beggio, che si dovrà pronunciare in merito alla vicenda giudiziaria, ha aggiornato il procedimento al prossimo 14 marzo per la discussione finale.
F.F.
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