Regionali/2, PD: il partito ha tenuto e ha eletto Fragomeli

Il Partito Democratico ha tenuto botta nel Lecchese, nonostante tutto. Intanto nonostante l'egemonia del centro-destra in Valsassina e in alcuni territori del Lago e del Lecchese. Poi nonostante un partito che a livello nazionale non dà certezze. Lo ha detto lo stesso Pierfrancesco Majorino, candidato presidente per il centro-sinistra, a spoglio delle urne ancora in corso: un segretario nazionale dimissionario che non ha partecipato attivamente alla campagna elettorale lombarda ha danneggiato l'immagine del partito per la sfida elettorale. Parallelamente l'appuntamento delle primarie fissato successivamente alle regionali non ha giovato, anche perché - almeno in teoria - il PD con esse dovrebbe decidere come posizionarsi sullo scacchiere della politica e quali valori interpretare. Infine nonostante lo spirito delle correnti che sembra intaccare anche il livello territoriale. Non si spiega altrimenti l'assurda circostanza per cui nella sede della Federazione lecchese il segretario Manuel Tropenscovino sia stato lasciato solo dai vertici della struttura durante le fasi dello spoglio per tutto il pomeriggio e la sera di lunedì. Con lui a presidiare la sede soltanto un manipolo di Giovani Democratici. La segreteria è composta da 8 membri, nessun pervenuto. La direzione provinciale è formata da 17 componenti, nessun pervenuto. L'Assemblea provinciale è rappresentata da qualcosa come 56 soggetti. Presenti solo il segretario dei GD Pietro Radaelli, che però era lì in quanto candidato alle Regionali, e Laura Bartesaghi, oltre al segretario Tropenscovino stesso.

 

Punto di forza è stata la candidatura dell'ex deputato Gian Mario Fragomeli, che negli anni romani ha sempre mantenuto i contatti con il Lecchese. Fragomeli, neo-consigliere regionale di minoranza, ha guadagnato 4.442 preferenze personali, meglio di lui solo l'imprendibile Mauro Piazza della Lega che ne ha accumulate 5.695. Nel 2018 Raffaele Straniero, da cui Fragomeli eredita il testimone per il Consiglio regionale, aveva ottenuto 2.467. Considerando il galoppante astensionismo, con i votanti passati in Provincia di Lecco dal 75,67% nel 2018 al 44,92% adesso nel 2023, le 4.442 preferenze rappresentano una delle principali (e poche) note favorevoli per il PD locale.

 

Majorino, appoggiato da 4 liste, potrà contare su 23 seggi (di cui 17 targati PD) per fare opposizione in Consiglio regionale, meglio dei 17 seggi che aveva ottenuto Gori, di cui 15 PD, sebbene fosse appoggiato da 7 liste. Da Lecco, dove il PD ha strappato in percentuale 1 punto e mezzo in più rispetto al 2018, l'unico alla volta di Milano sarà appunto Fragomeli.

 

Con una media provinciale del 22,01% per il Partito Democratico, a svettare è Cassago Brianza che raggiunge il 34,22%. È la casa di Fragomeli, dove è stato assessore comunale e poi sindaco per due mandati, prima di entrare in Parlamento. Il fattore Fragomeli è stato chiaramente determinante, intanto perché ha collezionato 335 preferenze. Confrontando poi il dato sul PD a Cassago alle politiche dello scorso settembre e alle ultime regionali del 2018, si osserva come a Cassago il Partito Democratico viaggiava intorno al 18,5%, poco più della metà.

 

Meno comprensibile la seconda posizione, riservata a Paderno d'Adda che nemmeno ha un circolo del Partito Democratico. Lì Majorino ha scavalcato Fontana (45,37% contro 42,66%). Il PD in particolare ha ottenuto il 32,20%, con 96 preferenze per Fragomeli. I dem avevano preso 10 punti percentuali in meno alle recenti politiche del 2022, mentre alle Regionali 2018 erano al 25%.

 

Terzo posto per Cernusco Lombardone, paese dell'ex segretario del PD meratese Gino del Boca e di Giovanni Pelle che si è riavvicinato a Fragomeli per le Regionali. A Cernusco il PD prende il 29,37%, nettamente il miglior partito. Fratelli d'Italia è staccata di 10 punti percentuali e la Lega è ferma al 12,46%. 67 preferenze per Fragomeli, 56 per Simona Piazza, mentre Mauro Piazza sostenuto dal sindaco Gennaro Toto ne ottiene appena 28. Alle politiche il PD a Cernusco si era fermato al 22,69%, mentre alle scorse Regionali al 26,30%.

 

Da notare come i tre centri principali della Provincia, Lecco, Merate e Casatenovo, siano affiancati nei risultati del PD, al 25%, in questa tornata elettorale. Più in posizione mediana della classifica Osnago, dove i dem si accontentano del 22,61%, ma Majorino ha un forte traino dall'Alleanza Verdi-Sinistra Italiana che si piazza al 9,16%, miglior risultato della Provincia di Lecco e quinto dell'intera Regione, grazie alla mobilitazione dell'ex sindaco Marco Molgora. A Osnago la partita è comunque vinta dal centro-destra (45,07% contro 41,35%).

Subito sotto la media provinciale Valmadrera, roccaforte del sindaco Antonio Rusconi, passato a Italia Viva. Il PD si ferma al 21,67%.

M.P.
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