Pescate: 'aggressione' con la maschera di Joker, caso chiuso

Non doversi procedere per remissione di querela: così si è chiuso il processo intentato nei confronti di un 47enne accusato di aver aggredito, travestito da Joker, una donna all'esterno di un locale di Pescate tre anni fa.
Il tutto sarebbe nato da una lite per un parcheggio, sorta all'esterno del Red Cafè il 26 ottobre 2019, durante una serata a tema Halloween. Secondo quanto ricostruito nella scorsa udienza dai testimoni della pubblica accusa, intervenuti per placare gli animi, la persona offesa (costituitasi parte civile e rappresentata dall'avvocato Marcello Perillo) avrebbe lamentato un forte dolore al petto. “Ho visto un signore che ha tirato un calcio alla portiera” aveva raccontato al giudice uno dei testi escussi. “E' arrivata addosso alla signora mentre stava scendendo dall'auto”.
Decadute per remissione di querela le lesioni contestate all'odierno imputato, infermiere di professione e difeso di fiducia in aula dall'avvocato Stefano Pelizzari del foro di Lecco, a seguito di una richiesta del Vpo Mattia Mascaro è stato dichiarato estinto anche il reato di danneggiamento previsto dall'articolo 635 cp al secondo comma (cioè di cose esposte a pubblica fede, procedibile d'ufficio): il pubblico ministero ha infatti chiesto al giudice che il danneggiamento venisse derubricato alla fattispecie (procedibile per querela) descritta dal primo comma, consentendo così una sentenza di non doversi procedere anche per il secondo capo d'imputazione.
F.F.
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