Lecco: il Garante in Aula per il processo alla 'pasionaria' di Gilardi. Sarà sentito anche il professore

Viviana Tononi fuori dagli IRAM
in una immagine diffusa su FB
Carlo Gilardi verrà sentito, ma solo in merito ai fatti accaduti il 10 ottobre 2021: ritenendo “sovrabbondante” una prova testimoniale rispetto all'intero processo pendente nei confronti di Viviana Tononi , il giudice Giulia Barazzetta ha tuttavia ritenuto opportuno disporne l'audizione limitatamente all'episodio di presunta violazione di domicilio contestata alla donna.
Le modalità verranno determinate nell'udienza del prossimo 27 marzo, solo a seguito di una relazione (che verrà richiesta all'RSA tramite l'amministratore di sostegno del 92enne) che rappresenti le condizioni psico-fisiche del professore.
La decisione del giudice è giunta nel primo pomeriggio di ieri, una volta conclusa l'istruttoria dibattimentale a carico della “pasionaria”, accusata dalla Procura della Repubblica di Lecco – oggi nella persona del sostituto procuratore Chiara Stoppioni - di violazione di domicilio consumata e tentata (per essersi intrufolata nella struttura in cui è ricoverato l'anziano airunese, arrivando perfino a raggiungerlo in camera all'alba del 10 ottobre 2021), turbamento di funzioni religiose (per aver interrotto la Santa Messa nella cappella degli Istituti Riuniti “Airoldi e Muzzi” di Germanedo nel tentativo di parlare con il professor Gilardi) e molestie o disturbo per le continue telefonate e messaggi minatori lasciati al telefono fisso dello studio legale dell'avvocato Elena Barra (“vediamo se siete solo ladri o anche assassini: ho lasciato detto che se mi succede qualcosa sanno dove cercarvi. Vi romperò i coglioni fino alla morte” avrebbe promesso dall'altro lato della cornetta); quest'ultima, anche in qualità di amministratore di sostegno di Carlo Gilardi, si è costituita parte civile, rappresentata dalla collega Elena Ammannato.
In ultimo i diversi sit-in e le rimostranze organizzate con tanto di megafono all'ingresso degli IRAM  per ben 13 volte sarebbero costate alla 51enne bresciana anche la contestazione di violazione di misure di prevenzione poiché avvenuti successivamente al provvedimento con cui il 15 dicembre 2021 il Questore le vietava di fare ritorno a Lecco.
Oggi dunque l'esaurimento dell'istruttoria con l'escussione di un testimone di tutto rispetto: il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personali. Un organo che, ha spiegato lo stesso Mauro Palma (nominato Presidente dell'Autorità nel 2016 con Decreto del presidente della Repubblica), ha una funzione di controllo su tutte le forme di privazione delle libertà personali, fra cui anche le strutture di tipo assistenziale come le case di riposo. Rispondendo alle domande del difensore della signora Tononi (l'avvocato Chiara Brizzolari), il Garante ha dichiarato di essere venuto a conoscenza della vicenda del professore airunese ad ottobre 2020. “L'ho visto nel novembre 2020, a maggio e dicembre del 2021 e proprio ieri” ha detto in aula il testimone, aggiungendo di essersi confrontato prima del suo primo colloquio con l'anziano sia con il giudice tutelare che con il Presidente del Tribunale di Lecco, per poi aver fatto pervernire alcune osservazioni alla Procura della Repubblica. Non potendo lasciarsi andare a valutazioni di alcun tipo sulle condizioni del 92enne - questo processo penale non verte su questo, ma sulle condotte della signora Tononi – il Garante ha solo riferito di aver discorso per più di un'ora e mezza con Gilardi nella giornata di ieri e di averlo trovato “assolutamente cosciente del tempo e del luogo in cui si trova”.
Quindi ha ricordato di aver interloquito con l'odierna imputata a luglio del 2020, quando quest'ultima stava manifestando a Roma davanti al Ministero della Giustizia: “ho rassicurato la signora, che mi è apparsa sicuramente molto presa dal problema”. A domanda della dottoressa Barazzetta, se avesse avuto modo nei suoi incontri con il professor Gilardi di discutere di Viviana Tononi, il Garante ha risposto negativamente sottolineando di voler mantenere un basso profilo in tutta la questione ed evitare ingerenze: “tenga presente del fatto che io rappresento lo Stato, preferisco evitare questi discorsi. Gilardi sa del Comitato ma non abbiamo mai parlato dei singoli”.
Comitato, peraltro, come sempre presente in aula. Nel pubblico anche Brahim El Mazoury, il badante di Carlo già condannato a luglio 2021 a 1 anno e 8 mesi di reclusione (con sospensione condizionale della pena) per circonvenzione di incapace dal gup Salvatore Catalano.
Si torna quindi in aula il prossimo 27 marzo, per sapere come e quando il giudice avrà modo di sentire la versione dello stesso Carlo Gilardi.
F.F.
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