Tropenscovino (segretario PD): l'astensionismo è drammatico

Il dato sull'affluenza alle Regionali è sconfortante. Che la tendenza fosse verso il ribasso era da mettere in conto, ma passare in Lombardia dal 73,81% del 2018 al 41,61% è al di sotto di ogni peggiore pronostico. Il Lazio è andato ancora peggio non raggiungendo nemmeno il 40%. È vero che nel 2018 le Regionali erano legate alle politiche, tuttavia un astensionismo del genere non si era mai registrato.

A Lecco ci si può rallegrare, per così dire, per aver racimolato qualche punto percentuale in più: 44,93% (contro il 75,70%), risultando la seconda Provincia dopo Brescia dove l'affluenza si attesta al 45,32%.

Il primo a commentare questi numeri in casa PD a Lecco è il segretario Manuel Tropenscovino: "Il dato sull'astensionismo è drammatico, è la certificazione dello scollamento di un pezzo della classe dirigente, sia nazionale che territoriale, ha con il Paese, con gli elettori. Questo non vale solo per il centro-sinistra, ma per tutto il sistema della politica che dovrebbe fare una riflessione ampia. Penso che dovranno essere i giovani a dover far recuperare credibilità alla politica".

Il segretario dem per la Provincia di Lecco riflette che questo appuntamento alle urne fosse importante perché riguardava le due Regioni più rilevanti, la Lombardia per il più alto grado del PIL e per la forza produttiva ed economica, mentre il Lazio perché ospita la capitale d'Italia. Chiediamo a Tropenscovino se avessero un sentore sulla partecipazione alle urne: "Ci siamo accorti che non c'è stata molta informazione. Noi siamo l'unico partito presente su tutto il territorio nazionale con i circoli e le sezioni locali e abbiamo cercato di dare informazioni alle persone che abbiamo incontrato durante questa campagna elettorale, ma il riscontro non è stato molto positivi, molti non sapevano nemmeno che si andasse al voto".

Abbiamo infine domandato a Tropenscovino se il "popolo" del centro-sinistra possa essere stato disorientato per aver fissato la data delle primarie del Partito Democratico a pochi giorni dopo dal voto in Lombardia e Lazio. "Ci fossero state prima le primarie, il PD avrebbe potuto esprimere un segnale chiaro. Sarebbe stato più utile avere un segretario nazionale presente, ma non penso che ciò abbia influito sulle elezioni regionali".

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