Simba La Rue
Baby Gang e Simba La Rue tornano sulla scena insieme, ma non per uno dei loro clip, registrati in passato anche a Lecco, tra la Piccola, la stazione e viale Turati, per promuovere rime da migliaia di click. I due artisti si incontreranno in Tribunale a Milano. Fissato infatti per il prossimo 28 marzo l'avvio dell'udienza preliminare, al cospetto del gup Guilio Fanales, del fascicolo originato da due diverse attività investigative, con indagati però per gran parte sovrapponibili: quella sulla così detta faida tra trapper e quella sulla sparatoria di Corso Como. Il primo artista, recentemente condannato per rapina, si trova ancora in carcere, dopo il rigetto da parte del Gip dell'istanza presentata dal suo legale per fargli ottenere i domiciliari, puntando sulla necessità di collocamento in comunità per problemi relativi all'uso di sostanze. L'avvocato Niccolò Vecchioni ha già fatto ricorso al Riesame. Simba, invece, da casa è tornato in cella. I domiciliari, ottenuti mesi fa per ragioni di salute, per i postumi dell'accoltellamento subito a giugno a Bergamo, gli sono stati revocati dopo la segnalazione al giudice di alcune “violazioni” che il giovanotto, residente a Merone, avrebbe compiuto. Più volte in casa sarebbero state trovate persone che non avrebbero dovuto esserci, alcune anche già note alle forze dell'ordine per spaccio. In un'occasione poi, il trapper si sarebbe fatto pizzicare "in compagnia di una giovane seminuda adagiata sul divano, estranea al nucleo familiare". Constatato come Mohamed Lamine Saida – questo il vero nome del ventenne - avrebbe più volte "disatteso il divieto di comunicazione con soggetti terzi", il giudice ha ritenuto sussistente il pericolo di reiterazione dei reati alla base delle ordinanze a suo carico, rispedendolo dunque in carcere.