Civate: firmato il protocollo tra case di riposo e comune. “Sinergie per superare l’incertezza”

“Il persistere di questa incertezza mettere a rischio la sopravvivenza stessa delle case di riposo. È necessario lavorare insieme e trovare delle sinergie anche con il pubblico”. L’analisi di Franco Lisi non lascia spazio ad interpretazioni. Il presidente della RSA “Casa del Cieco” ha spiegato in molto molto chiaro l’importanza del protocollo firmato questa mattina nell'ufficio del sindaco di Civate. Tale documento, sottoscritto anche dal primo cittadino Angelo Isella e da Maria Luisa Brizzolari, presidente della RSA Brambilla Nava, ha ufficializzato la nascita di un gruppo di lavoro, in cui saranno coinvolti i rappresentanti di tali enti, teso a promuovere nuovi servizi alla popolazione anziana e agli adulti disabili.


La
presidente della RSA Brambilla Nava, Maria Luisa Brizzolari

Franco Lisi

Il sindaco Angelo Isella

“Queste due realtà sono risorse importanti per l’intero territorio. Come comune di Civate vogliamo stare loro vicini e aiutarli a gestire gli importanti cambiamenti che stanno affrontando in questo momento” ha spiegato Isella. “Nello specifico, vogliamo lavorare insieme per capire quali nuovi servizi potranno in futuro essere offerti ad una popolazione di anziani con esigenze diverse da quelle di un tempo. Basti pensare che vent’anni fa la media dell’età delle persone che entravano in casa di riposo era 70 – 75 anni mentre oggi è di 80 – 85”. Uno sguardo ai problemi di oggi e uno alle innovazioni di domani con la consapevolezza che le sfide da affrontare sono particolarmente complesse.


Don Gianni De Micheli

“La pandemia ha stravolto la vita nelle case di riposo. Solo nell’ultimo periodo abbiamo ripreso con le visite dei parenti e le attività di animazione” ha aggiunto Maria Luisa Brizzolari. “Poi è arrivato il caro energia, che ci ha tagliato le gambe sul piano finanziario. Solo il riscaldamento è aumentato del 64% rispetto allo scorso anno. A malincuore siamo stati costretti ad aumentare le rette di 200 euro al mese, da 2350 a 2550 euro. Intendiamo riportarle ai livelli di prima non appena la situazione ce lo consentirà”. Ancora più alto è stato l’aumento per la Casa del Cieco. “L’incremento medio delle nostre rette è stato di circa 300 euro” ha ricordato Lisi. In un quadro simile le sinergie tra gli enti sono fondamentali. “Lavorando insieme possiamo realizzare delle economie di scala che ci potranno consentire in futuro anche di abbassare le rette. Incrementeremo il nostro potere contrattuale non solo nei confronti dei fornitori esterni di servizi, come per esempio la ristorazione, ma anche verso ATS Brianza e Regione Lombardia” ha sottolineato ancora Franco Lisi. “Con l’aiuto del comune, inoltre, possiamo strutturare nuovi servizi, legati per esempio all’assistenza domiciliare. Non aspettare che l’anziano arrivi in casa di riposo per occuparci di lui ma supportarlo direttamente nella sua residenza portandogli lì i pasti e le medicine”. Immediata la proposta del sindaco Isella. “Nell’ex casa di riposo di villa sacro cuore si potrebbero realizzare degli alloggi per anziani semi – autonomi. Tali strutture potrebbero essere gestite proprio dalle due RSA, senza dover andare a coinvolgere altri soggetti esterni al nostro territorio”.




Il presidente della Casa del Cieco ha quindi ripreso la parola per porre l’accento su un altro problema fondamentale: la carenza di personale. “Assistiamo ad una fuga degli operatori verso il pubblico che ci impedisce di fare grandi investimenti e progetti. Anche perché sarà necessario diversificare le professionalità dei nostri dipendenti per rendere l’assistenza sempre più focalizzata sui bisogni del singolo paziente” ha spiegato Lisi. “Per ora come Casa del Cieco puntiamo sull’introduzione delle nuove tecnologie, come smart tv e assistenti vocali, per aiutare gli ospiti a rimanere in contatto con il mondo, socializzare e mantenersi vivi”.




L’ultimo intervento è stato quello di don Gianni De Micheli. “Nelle nostre comunità ci sono tante situazioni di anziani in difficoltà che non riusciamo ad intercettare per vari motivi. L’idea che queste realtà possano lavorare insieme per provare a dare una risposta a simili bisogni mi sembra davvero espressione di un modo comunitario del vivere” ha evidenziato il sacerdote. Una sinergia che diverrà sempre più forte. “Il gruppo di lavoro che nasce oggi si occuperà anche alla revisione degli statuti per renderli conformi alla legge 117 sul terzo settore. Intendiamo fare in modo che i due documenti si parlino e seguano la medesima direzione. Si potrebbe arrivare anche ad una fusione dei due enti ma queste sono valutazioni che faremo in futuro. Quello di oggi è un primo passo” ha chiosato il sindaco Isella.
A.Bes.
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