Il dopista del Cantiere
Paolo Trezzi
Leggendo i comunicati di questi mesi di Cantiere Lecco e Morettiani sotto elezione, come quello odierno contro Fontana e la Lombardia e non si può che evidenziare quanto in mezzo a questa lotta politica restino i cittadini presi in giro da politicanti di parole e non di parola.
Balzan agli occhi infatti, seppur celati dietro la sigla “Cantiere Lecco” i volti di questi latori.
Che fino a ieri l’altro a volte per decenni, erano non solo al fianco di Fontana o di quella Lombardia, ma proprio erano loro Fontana e la Lombardia che oggi criticano, a ragione veduta o meno diventa un aspetto secondario.
È più dignitoso politicamente votare Fontana a questo punto
Perché il focus del tutto è questo loro accorgersi soltanto e sempre “dopo” e mai prima delle cose. Posizioni come le loro son come le uova di Pasqua a Natale. Come andare sulle piste da sci in costume da bagno, secchiello e paletta.
Non è, ovviamente e purtroppo, una esclusiva di “Cantiere Lecco”, ma con altrettanta evidenza comune della classe politica, partitica e amministrativa, locale, regionale e nazionale.
Ci han creato un gioco da poltrona.
Si chiama: il “DOPISTA”: è un gioco con troppi politici, i segnaposto sono: la sveglia a scoppio ritardato, la frittata a cose fatte, le lucciole per lanterne, la trave contro la pagliuzza, tutta l’erba in un fascio.
Scopo è far dimenticare dove si era il giro prima. Far credere a tutti gli altri che sia senso di responsabilità invece che solo fumo.
Perché va anche bene la lotta politica, le elezioni, i posizionamenti e quanto si vuole ma trasformare il tutto in questo modus operandi consolidato in cui non bisogna mai fare due passi in dietro, mai dimettersi, basta sorridere al microfono e promuovere un'altra lista, un altro Cantiere per poterli far fallire è troppo anche per chi crede ancora a Babbo Natale e alla politica come servizio
Paolo Trezzi