Lecco: pretende di essere accolto alla Caritas, finisce in arresto
Un ex richiedente asilo del Ferrhotel, gambiano, classe 1996, al momento irregolare in Italia essendo stata rigettata (anche in appello) la sua istanza di protezione internazionale, è stato tratto in arresto nella serata di ieri dalla Polizia di Stato, dopo essersi “fatto notare” presso la Caritas. Resistenza e lesioni a pubblico ufficiale i reati contestati al giovanotto, non nuovo a intemperanze. Tra il 2018 e il 2020 risulta infatti già essere stato denunciato per furto, danneggiamento, rapina e resistenza, per episodi ambientati tra Lecco e Calolzio.
Ieri avrebbe preteso ospitalità, dopo essere già stato espulso dalla struttura la sera prima. Il suo insistere con fare bellicoso ha portato i volontari a chiamare le forze dell'ordine. All'arrivo delle divise il giovanotto sarebbe risultato senza documenti. Da qui l'invito a seguire gli agenti in Questura, accolto andando su tutte le furie arrivando a strattonare gli operanti provocando a due di loro traumi tali da richiedere l'accesso in ospedale con 2 e 3 giorni poi di prognosi.
Tradotto questa mattina in tribunale, lo straniero ha scelto di non rispondere alle domande del giudice Paolo Salvatore. Nel chiedere la convalida dell'arresto il viceprocuratore onorario Mattia Mascaro ha insistito per la custodia cautelare in carcere. Ha chiesto una misura meno afflittiva il difensore d'ufficio, l'avvocato Cristiano Ratti. Il giudice ha optato per il divieto di dimora in Provincia di Lecco, in attesa della celebrazione del processo, differito su istanza del legale, con il nulla osta all'espulsione “bloccato” da una nuova richiesta di asilo avanzata in altro territorio.
Ieri avrebbe preteso ospitalità, dopo essere già stato espulso dalla struttura la sera prima. Il suo insistere con fare bellicoso ha portato i volontari a chiamare le forze dell'ordine. All'arrivo delle divise il giovanotto sarebbe risultato senza documenti. Da qui l'invito a seguire gli agenti in Questura, accolto andando su tutte le furie arrivando a strattonare gli operanti provocando a due di loro traumi tali da richiedere l'accesso in ospedale con 2 e 3 giorni poi di prognosi.
Tradotto questa mattina in tribunale, lo straniero ha scelto di non rispondere alle domande del giudice Paolo Salvatore. Nel chiedere la convalida dell'arresto il viceprocuratore onorario Mattia Mascaro ha insistito per la custodia cautelare in carcere. Ha chiesto una misura meno afflittiva il difensore d'ufficio, l'avvocato Cristiano Ratti. Il giudice ha optato per il divieto di dimora in Provincia di Lecco, in attesa della celebrazione del processo, differito su istanza del legale, con il nulla osta all'espulsione “bloccato” da una nuova richiesta di asilo avanzata in altro territorio.