Raccolta fondi Telethon: altro record per il Lecchese con 333.900 euro, il 10% del totale italiano

Un assegno da 333.900 euro: è quanto raccolto nel Lecchese per Telethon nel corso del 2022. Da tre decenni un record continuo, abbattuto ogni anno. Ma soprattutto una cifra che pone la nostra provincia al primo posto in Italia con uno straordinario rapporto tra contributi e popolazione. Se appunto si pensa che, a fronte di una popolazione che è lo 0,5% di quella italiana, il “gruzzolo” lecchese rappresenta il 10% di quanto raccolto da Telethon a livello nazionale, è detto tutto.



I risultati sono stati presentati nel corso di una conferenza tenutasi questa mattina al Politecnico, alla quale sono intervenuti autorità ed esponenti locali e nazionali dell’associazione, a cominciare da quel Gerolamo Fontana, presidente della sezione lecchese dell’Unione per la lotta alla distrofia muscolare, presentato come il grande “rompiballe”, tenace e instancabile, che non molla fino al raggiungimento dell’obiettivo e che con il coordinatore provinciale di Telethon Renato Milani è riuscito a creare una rete di associazioni e volontari che ha consentito di raggiungere risultati altrove nemmeno immaginati. Perché – è stato sottolineato – il record lecchese si spiega proprio con il coinvolgimento della comunità: «Siamo veramente una squadra».


Gerolamo Fontana e Renato Milani

Oltre a Fontana e Milani, all’incontro sono intervenuti la direttrice generale di Telethon Francesca Pasinelli, il responsabile della raccolta fondi Alessandro Betti e la coordinatrice dei volontari Veronica Malatesta, nonchè il sindaco lecchese Mauro Gattinoni, la presidente provinciale Alessandra Hofmann, il primo cittadino bellanese Antonio Rusconi, la prorettrice del Politecnico Manuela Grecchi, il presidente di Univerlecco Vico Valassi e il "numero uno" di Ltm (Lecchese Turismo Manifestazioni) Alfredo Polvara.


Veronica Malatesta, Francesca Pasinelli, Alessandro Betti

I dati, dunque. Come detto, nel 2022 nel Lecchese sono stati raccolti 333.900 euro, la cifra più alta fin qui raggiunta nel corso dei 31 anni di attività. Per la precisione: 166.658 euro sono stati ottenuti attraverso l’organizzazione di iniziative distribuite sul territorio, 62.299 dalle aziende, 109.464 dai Comuni e 45.579 dalle scuole.
Il primo anno – 1992, c’erano ancora le lire – fu raccolto l’equivalente di 6.171 euro e successivamente la crescita fu costante: nel 2002 la cifra fu di 106mila euro, nel 2012 di 220mila. Unica flessione registrata nel biennio di pandemia, quando vennero raccolti 138mila euro nel 2020 e 255mila nel 2021, flessione che secondo Fontana rappresenta invece l’autentico record perché cercare donazioni in quel contesto è stata un’autentica scommessa. Complessivamente, quindi, in questi trent’anni, il coordinamento provinciale di Telethon ha contribuito alla ricerca scientifica per combattere le malattie genetiche con qualcosa come 5 milioni di euro.



Nel suo intervento, la direttrice Pasinelli ha ricordato le linee guida di Telethon che partì come una maratona televisiva per poi allargarsi a una serie di altre iniziative, che inizialmente si limitava alla promozione della ricerca scientifica, ma che ormai va oltre, sostenendo anche le terapie e ora anche la distribuzione farmaceutica, intervenendo a chiudere la falla apertasi nei mesi scorsi quando la Orchard Therapeutics aveva annunciato il ritiro dal mercato dello Strimvelis, farmaco per la cura di alcune malattie genetiche rare con esiti spesso mortali e che era stato messo a punto proprio da una collaborazione tra ospedale San Raffaele e Telethon: «Perché togliere un farmaco dal mercato significa che non c’è più. Le aziende hanno le proprie politiche, noi non potevamo permettere che sparisse, e con la Fondazione abbiamo deciso di metterlo a disposizione. Sono bastati tre minuti, ma ciò è stato possibile perché in questi anni Telethon ha potuto contare sui tanti contributi raccolti. Non possiamo infatti vivere con una donazione una tantum perché servono investimenti che guardino lontano».


Da parte sua, il responsabile della raccolta fondi Alessandro Betti ha appunto sottolineato la straordinarietà del risultato lecchese con quei 333mila euro raccolti che rappresentano il 10% dei 3 milioni e mezzo di euro destinati a Telethon a livello nazionale. E all’interno del record lecchese, c’è quello di Bellano: 3.500 abitanti e 18.500 euro.


Cifre raccolte appunto con una miriade di iniziative diffuse sul territorio. A questo proposito Polvara di LTM ha già annunciato i cuori di cioccolato in vendita nel prossimo fine settimana in occasione della ricorrenza di San Valentino, mentre un grande contributo arriverà dalla primaverile Camminata manzoniana che celebra il cinquantesimo in un anno particolare, quello del 150° dalla morte di Alessandro Manzoni.


Ma l’exploit lecchese – come ha ricordato Fontana – si deve anche a una mobilitazione di 12mila volontari, di decine di associazioni e dell’ottantina di Comuni della provincia che collaborano nelle maniere più diverse. Con l’attenzione rivolta anche alle scuole, nelle quali lo stesso Fontana si reca per sensibilizzare i più giovani ai quali ora lancerà un’idea che proprio due studentesse hanno suggerito: ognuno metta a disposizione una o due ore del proprio tempo per consentire l’allestimento dei banchetti di Telethon. Anche quello è un contributo.
D.C.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.