Vercurago: tentativo di furto nei box di un palazzo sventato da un militare in pigiama
E' stato sorpreso in flagranza di reato da un carabiniere... in pigiama. Arresto “originale” questa notte per un militare della caserma di Calolzio che si è ritrovato un ladro praticamente in casa. O meglio nei box condominiali. E' successo a Vercurago, in via Adda. Già la settimana scorsa nel garage dello stesso complesso residenziale si erano registrati “strani movimenti”, con una incursione probabilmente rimasta solo “tentata” per il rientro di un residente, riuscito, quasi inconsapevolmente, a mettere in fuga il malintenzionato che – si ritiene - volesse far propria una o più biciclette custodite nella “rimessa” del palazzo.
La scena, nel cuore della notte tra lunedì e martedì è stata però ben diversa. Il carabiniere, chiaramente libero dal servizio, si era già coricato nel suo appartamento. Attorno alle 2, però, da sotto le coperte, ha avvertito quello che gli è subito sembrato il rumore di un trapano. Fatto 2+2 non ha esitato a precipitarsi nei box, immaginando ciò che stava accadendo. Ed in effetti si è trovato davanti un soggetto intento a forzare una saracinesca. Ad ammanettarlo ci hanno poi pensato i colleghi di Mandello, di pattuglia sul territorio, fatti intervenire in posto. Nel primo pomeriggio, l'uomo, classe 1959, italiano con casa nella vicina Calolzio, incensurato ma in cura al CPS, è comparso in Tribunale per la convalida del fermo e il processo per direttissima, assistito dall'avvocato Alessandro Dell'Oro. Il giudice Martina Beggio ha applicato a carico del 63enne l'obbligo di presentazione, 3 giorni la settimana, all'autorità giudiziaria e dunque ai carabinieri di Calolzio in attesa della celebrazione del processo differito dopo la richiesta di termini a difesa, anche per valutare la richiesta di una perizia psichiatrica per valutare la capacità di intendere e volere del pensionato al momento dei fatti nonché per valutare la possibilità di espirare la pena. Si torna in Aula l'8 marzo.
La scena, nel cuore della notte tra lunedì e martedì è stata però ben diversa. Il carabiniere, chiaramente libero dal servizio, si era già coricato nel suo appartamento. Attorno alle 2, però, da sotto le coperte, ha avvertito quello che gli è subito sembrato il rumore di un trapano. Fatto 2+2 non ha esitato a precipitarsi nei box, immaginando ciò che stava accadendo. Ed in effetti si è trovato davanti un soggetto intento a forzare una saracinesca. Ad ammanettarlo ci hanno poi pensato i colleghi di Mandello, di pattuglia sul territorio, fatti intervenire in posto. Nel primo pomeriggio, l'uomo, classe 1959, italiano con casa nella vicina Calolzio, incensurato ma in cura al CPS, è comparso in Tribunale per la convalida del fermo e il processo per direttissima, assistito dall'avvocato Alessandro Dell'Oro. Il giudice Martina Beggio ha applicato a carico del 63enne l'obbligo di presentazione, 3 giorni la settimana, all'autorità giudiziaria e dunque ai carabinieri di Calolzio in attesa della celebrazione del processo differito dopo la richiesta di termini a difesa, anche per valutare la richiesta di una perizia psichiatrica per valutare la capacità di intendere e volere del pensionato al momento dei fatti nonché per valutare la possibilità di espirare la pena. Si torna in Aula l'8 marzo.