ASST Lecco, sindacalista a giudizio per un volantino: ''ero in ferie, non l'ho diffuso io''

L'ospedale di Merate
Si è aperta con l'esame dell'imputato l'udienza odierna del processo intentato nei confronti di Ellis Giovanni Foschini, l'informatico dell'ASST di Lecco finito in aula per diffamazione per un volantino - con la sua firma e la sua foto in calce - comparso nell'estate 2019 affisso ad una bacheca dell'Ospedale San Leopoldo Mandic di Merate dopo essere stato trasmesso al protocollo e agli altri rappresentanti del sindacato USB da Francesco Scorzelli, RSU come l'imputato. Rispondendo alle domande dell'avvocato Stefano Pelizzari (legale di parte civile, nell'interesse del direttore generale Paolo Favini) e del proprio difensore, l'avvocato Stefania Scotto del foro di Messina, Foschini ha spiegato di aver trasmesso al collega un file di testo, da considerarsi come una bozza, partendo poi per le ferie e di non aver dunque a che fare nè con la trasmissione del documento agli uffici dell'ASST nè tanto meno con la stampa e l'affissione dell'unico volantino trovato in circolazione, apparso tra l'altro - come evidenziato poi da Scorzelli, sentito come testimone - su una bacheca "aperta", senza vetro, in uso al sindacato ma di fatto a libero accesso.
Quanto al contenuto dello scritto, l'imputato ha ricordato come nell'estate 2019 si stesse vivendo un periodo difficile, con il personale in stato d'agitazione. In tale contesto era stato notiziato - ricevendo in forma anonima il ritaglio di una determina - di alcune spese sostenute dalla direzione, giudicate inaccettabili in tempi di vacche magre, visti anche i no ricevuti dinnanzi a richieste per presidi e ausili per assicurare maggiore sicurezza ai lavoratori. Criticate in particolare, nel testo, le spese per una poltrona (acquistata dal predecessore del dottor Favini), per alcuni lavori presso la direzione, per la realizzazione di una sala fumatori e per l'affitto del parcheggio di via Nassiriya, giudicato "scomodissimo e non sicuro", con un invito allo sciopero quale chiosa. A precisa domanda del giudice Giulia Barazzetta, Foschini ha ammesso di non aver preso provvedimenti una volta rientrato dalle ferie, messo al corrente del volantino. Sentita una carrellata di testimoni, inclusa anche l'ex caposala di ortopedia Giuditta Pacchiarini, la causa è stata aggiornata per la discussione finale al prossimo 17 aprile.
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