Lecco: innamorato non corrisposto di una commessa, la perseguita. Ghanese in Aula

Il Tribunale di Lecco
Violenza sessuale, atti persecutori e oltraggio a pubblico ufficiale: sono le accuse mosse a un ghanese di 31 anni residente in Brianza, quest'oggi tradotto in Tribunale a Lecco dalla casa circondariale di Monza – dove è detenuto per questa causa - per assistere alla prima udienza istruttoria del processo incardinatosi dinnanzi al collegio giudicante presieduto dal dottor Paolo Salvatore (a latere i colleghi Martina Beggio e Gianluca Piantadosi).
L'uomo in particolare è tacciato di aver raggiunto più volte sul posto di lavoro la giovane che l'ha poi denunciato – parte civile costituitasi tramite l'avvocato Paola Ratti – nella primavera dello scorso anno, professandole di continuo il proprio amore ed importunandola. Quasi con cadenza giornaliera si sarebbe recato all'interno del negozio di Lecco dove la persona offesa lavorava come commessa, chiedendo della propria “fidanzata” e rivolgendole avances sistematicamente rifiutate. In un'occasione l'imputato l'avrebbe anche seguita al di fuori dell'esercizio commerciale e, vedendola salire su un'auto, l'avrebbe pedinata in sella alla propria bicicletta finché il conducente della vettura non avrebbe abbassato il finestrino: a quel punto avrebbe infilato la testa nell'abitacolo e chiesto dove fosse il suo “amore”.
La Procura della Repubblica di Lecco accusa il 31enne (difeso d'ufficio dall'avvocato Eleonora Sala del foro di Lecco, oggi sostituita dal collega Lorenzo Magni) anche di violenza sessuale nei confronti della giovane per averla palpeggiata, toccandole il seno, sempre sul luogo di lavoro.
Quest'oggi si sarebbe dovuto procedere con l'escussione dei numerosi testimoni citati dalla pubblica accusa, ma tramite l'avvocato Magni il legale dell'uomo ha fatto pervenire il proprio consenso all'acquisizione degli atti.
Congiuntamente difesa ed accusa (in aula nella persona del sostituto procuratore Chiara Di Francesco) hanno quindi avanzato la richiesta di una perizia psichiatrica volta ad accertare la capacità di intendere e di volere dell'imputato al momento dei fatti in contestazione.
Si proseguirà quindi il prossimo 7 febbraio - con un'udienza straordinaria che durerà una manciata di minuti - unicamente per il conferimento dell'incarico peritale alla dottoressa Mara Bertini.
F.F.
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