Quando iniziò il cammino verso la ''Grande Lecco''

La nuova "Grande Lecco" ha avuto avvio operativo il 1° marzo 1924, quando i Comuni "contermini" di Castello, San Giovanni, Rancio, Laorca, Acquate, Germanedo e la frazione Belledo di Maggianico, diventarono territorio municipale lecchese. E' dal 1° marzo 1924 che sulla carta di identità dei nuovi nati c'è "Comune di Lecco" e non appare più la denominazione dei municipi confinanti. Arriverà nel 1928 anche l'unificazione a Lecco del comune di Maggianico. Saranno trascorsi 100 anni, un secolo esatto, il 1° marzo 2024, cioè l'anno prossimo.

Il documento della Commissione di studio per la "Grande Lecco" pubblicato nel 1923 dal periodico "Il Prealpino"


Il cammino "municipale" di aggregazione fra Comuni della zona lecchese era, comunque, stato timidamente avviato decenni prima, esattamente nella primavera del 1869, quando vennero soppressi i Comuni di Belledo e di Chiuso, costituendo quello di Maggianico. Era il primo atto di quel processo di assestamento territoriale ed amministrativo che doveva portare alla grande Lecco del 1928.
Le elezioni per il nuovo Comune di Maggianico vennero indette il 14 marzo 1869, con inizio alle ore 10 nell'oratorio di San Rocco in Barco; il seggio era presieduto dal sindaco di Belledo, Ghislanzoni.

La chiesa di San Rocco in Barco di Maggianico, dove si votò nel 1869 per il nuovo Comune che univa da Belledo a Chiuso

 

Il Regio Decreto di Vittorio Emanuele II reca la data del 24 gennaio 1869, emesso in Firenze, allora capitale del Regno. Il documento stabiliva che a partire dal 1869 "I Comuni di Belledo e Chiuso sono riuniti in un solo, assumendo la denominazione della borgata Maggianico, che ne sarà il capoluogo". Sindaco del nuovo Comune di Maggianico venne eletto Ulisse Ghislanzoni, che era già stato primo cittadino di Belledo e che rimase in carica sino all'agosto 1872.

Il palazzo municipale di piazza Diaz che diviene tale con la "Grande Lecco" nel 1928


Nello stesso periodo, ad iniziare dall'anno 1868, il sottoprefetto di Lecco comunicava al sindaco di Castello che "il confinante Comune di Olate aveva deliberato di aggregarsi alla sua comunità municipale". Olate era un piccolo Comune che nel censimento del Regno d'Italia del 1862 registrava 544 abitanti. Il Comune di Castello, dal registro della popolazione in data 1° gennaio 1867, raggiungeva i 2580 residenti.

La via centrale del Comune di Castello sopra Lecco, che assorbì Olate a partire dal 1° gennaio 1870


Nella seduta dell'8 settembre 1869, il Consiglio Provinciale di Como venne chiamato ad esprimere il parere a tale unificazione: fu favorevole sulla base delle delibere assunte dai due Comuni. La proposta a tal punto doveva pervenire al Ministero dell'Interno chiamato a preparare ed a sottoporre il decreto alla firma del sovrano. Il documento venne firmato da re Vittorio Emanuele II il 10 ottobre 1869, decretando al punto 1° che "A partire dal 1° gennaio 1870 il Comune di Olate è soppresso ed unito a quello di Castello sopra Lecco". La frazione Olate avrebbe avuto quattro rappresentanti nel Consiglio Comunale di Castello. Vennero eletti Giuseppe Rizzeri, Lorenzo Fumagalli, Carlo Gattinoni ed Antonio Manzoni. Uno dei quattro, un possidente di 55 anni, Lorenzo Fumagalli, era stato l'ultimo sindaco del Comune di Olate.
A.B.
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