Lecco: i margini della società al centro della visita dell'on. Ilaria Cucchi. 'Di indifferenza si muore'
“Potevamo organizzare un bel evento in centro città. Abbiamo scelto invece di visitare i margini della società”. C’era tutta l’intensità emotiva di una giornata passata tra i dimenticati nel saluto con cui Emanuele Manzoni ha aperto l’incontro svoltosi questa sera presso la Casa sul pozzo nel rione di Chiuso.
Emanuele Manzoni
“Accompagnando la senatrice Cucchi in una visita alla casa circondariale di via Beccaria, abbiamo osservato come gli agenti di polizia penitenziaria e gli educatori condividano con i detenuti gli stessi bisogni, lo stesso senso di abbandono. C’è un patrimonio di valori che li accomuna ed è basato sul desiderio di costruire le condizioni affinché un’esperienza traumatica come la reclusione sia un momento di riscatto” ha proseguito il segretario provinciale di Sinistra Italiana. cDietro di lui, seduta tra i relatori della serata, c’era la senatrice Ilaria Cucchi. Eletta nell’ultima tornata elettorale nelle liste dell’Alleanza Verdi Sinistra, Ilaria Cucchi è divenuta nota al grande pubblico nel corso della sua lunga lotta per ottenere giustizia. Una lotta iniziata ormai 13 anni fa, quando suo fratello Stefano Cucchi perse la vita a seguito delle percosse subite dopo un arresto. “Ilaria ha fatto di quella storia un impegno politico per i diritti proseguito anche dopo la vittoria nel processo. È un messaggio molto bello, così come lo è l’umiltà con cui si è approcciata al nostro territorio. Dopo la casa circondariale ci siamo recati presso la comunità il Gabbiano e poi siamo venuti qui. Ringraziamo padre Angelo Cupini che ci ospita” ha concluso Emanuele Manzoni. Tra il pubblico si potevano scorgere i profili di Tino Magni, senatore barzaghese anch’egli eletto nelle liste di Alleanza Verdi Sinistra, e Alberto Anghileri, consigliere comunale a Lecco.
Ilaria Cucchi
“Oggi, durante la visita al carcere, ho capito quanto è vero che di indifferenza si può morire. Realtà scomode come quella diventano luoghi in cui le ingiustizie si consumano nell’indifferenza generale. Siamo un Paese dalla memoria corta, siamo oramai assuefatti alle ingiustizie” ha esordito la senatrice Cucchi. “Laddove si parla di violazione di diritti umani si racconta una storia enorme che inevitabilmente riguarda ciascuno di noi. Tutti dobbiamo darci da fare per cambiare la cultura della sopraffazione prima che essa porti alla distruzione della nostra società”.
Di fianco a lei erano seduti i quattro candidati dell’Alleanza Verdi Sinistra Italiana alle elezioni regionali della Lombardia, previste per il 12 e 13 febbraio: Enrica Bartesaghi, Francesco Falsetto, Milva Caglio, Luca Volpe. “Voglio portare la mia testimonianza a sostegno di coloro che si sono buttati in questa campagna elettorale. Oggi ho incontrato tante persone che mi hanno dato speranza. Unite le nostre voci possono fare rumore. Facciamo una battaglia di civiltà” ha concluso Ilaria Cucchi.
Enrica Bartesaghi
A questo punto tutti i candidati hanno raccontato la loro visione sul tema dei diritti. “Dopo i fatti del G8 di Genova del 2001, chi ha sfasciato psicologicamente e fisicamente le persone ne è uscito indenne mentre chi ha danneggiato le auto e i bancomat è stato condannato a diversi anni di galera. Tutt’oggi è in atto un processo di criminalizzazione dei movimenti giovanili che, tra le altre cose, porta a considerare i rave party dei crimini gravissimi” ha sottolineato Enrica Bartesaghi, fondatrice ed ex presidentessa del comitato Verità e Giustizia per Genova.
Luca Volpe
“Oggi in Lombardia ci sono 15mila case popolari vuote. La gestione di questo tema è stata molto lacunosa da parte dell’amministrazione regionale. Ma oltre al diritto all’abitare c’è anche il diritto a vivere in un territorio in salute. Serve una vera legge contro il consumo di suolo. È poi indispensabile eliminare la burocrazia che ostacola lo sviluppo delle comunità energetiche” ha aggiunto Luca Volpe, ex consigliere comunale a Ballabio.
Milva Caglio
“Un nostro concittadino ha calcolato di aver fatto complessivamente 60 ore di ritardo tra Cernusco e Milano nel 2022. Quello è tempo passato nelle stazioni al freddo e senza informazioni. È tempo sottratto alla propria famiglia. Trenord non è in grado di garantire i servizi minimi. È necessario fare una gara d’appalto” ha evidenziato Milva Caglio, ex operaia e sindacalista oggi in pensione.
Francesco Falsetto
“Ho lavorato per tredici anni nella sanità e ho visto tutte le fragilità del sistema lombardo. Non si tratta di errori ma di una precisa scelta politica che spalanca le porte alla privatizzazione. Oggi 22 mila cittadini lombardi, inclusa mia figlia diciassettenne, sono orfani di un medico di medicina generale. Non si investe a sufficienza su questa professione” ha concluso Francesco Falsetto, assessore all’istruzione a Verderio.
Paolo Lanfranchi
L’ultimo intervento è stato quello di Paolo Lanfranchi. “Oggi celebriamo la Giornata della Memoria parlando di diritti civili. Molti di questi diritti in Lombardia sono stati messi da parte, per esempio, attraverso una gestione aziendalista della sanità. Noi raccontiamo cose che riguardano la vita quotidiana delle persone. Nelle prossime due settimane dobbiamo impegnarci al massimo per far passare questi concetti” ha sottolineato il sindaco di Dolzago.
Quando l’incontro stava per concludersi, dal pubblico si è levata la voce di una cittadina di nome Raffaella. “Nelle case di riposo vengono inviati non solo grandi anziani ma sempre di più giovani disabili e malati psichiatrici. Gli educatori, pur con tutto l’impegno e l’amore che ci mettono, non possono garantire la cura che queste persone meritano. Vi chiedo di prestare attenzione e opporvi con tutte le vostre forze a questa tendenza”. La risposta di Francesco Falsetto è stata ancora più drammatica. “Durante la pandemia ho litigato con un medico di una RSA perché voleva farmi portare via un paziente agonizzante, ormai clinicamente morto. Il suo obiettivo era far sì che il decesso fosse dichiarato in pronto soccorso. Se fosse stato dichiarato nel RSA sarebbe stato il ventisettesimo. Bisogna garantire la dignità delle persone”.
A.Bes.