Lecco: consegnate altre nove Medaglie d'Onore nel ricordo di ex deportati, 'uomini normali, inconsapevoli del male'

Si sono conclusi nel pomeriggio nel capoluogo, nella cornice della Casa dell'Economia di via Tonale, gli appuntamenti organizzati quest'oggi dalla Prefettura di Lecco per onorare la Giornata della Memoria, che ha visto un primo trittico di momenti in Valsassina con la posa di due pietre d'inciampo - prima a Cassina, poi a Premana - e la consegna di nove Medaglie d'Onore al Cineteatro di Pasturo.





Altrettanti i cittadini, sempre del territorio, che hanno ricevuto il medesimo omaggio (postumo) in città, dove a ritirarlo sono stati ancora una volta i famigliari, nel ricordo del triste e difficile passato dei loro cari che durante il secondo conflitto mondiale sono stati deportati e internati in lager nazisti, e successivamente destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra. A prendere la parola dal palco, anche in questo caso, è stato il Prefetto Sergio Pomponio.


Il Prefetto Sergio Pomponio


"Quella che celebriamo oggi è una ricorrenza sempre ricca di significati e contenuti, che quest'anno abbiamo voluto onorare inizialmente in Valsassina" ha esordito Sua Eccellenza, ricordando appunto le varie "tappe" della giornata. "Certamente ciò che accomuna tutti gli uomini che oggi ricevono questo simbolico tributo, oltre alla giovane età, è il fatto che erano persone assolutamente normali, strappate alla propria vita di tutti i giorni in un momento tragico. A volte abbiamo quasi bisogno di specchiarci nel male per capire che non va perseguito. Queste figure ne sono rimaste inconsapevoli finchè non hanno toccato con mano la tragicità degli eventi. Eppure più è semplice l'uomo, maggiore è la sua dignità perchè risulta più profonda, meno apparente".


La consegna della Medaglia ai famigliari di Luigi Beretta


L'omaggio ad Angelo Brambilla


Il tributo a Luigi Cariboni

"Quello odierno - ha concluso il Prefetto - è un momento di riflessione importante, perché spesso ci accorgiamo che ricadiamo sempre negli stessi errori. Quindi ben venga questa ricorrenza, se sapremo che il nostro apporto di singoli alla società è utile a noi e a chi ci sta accanto. Dovremmo viverla quotidianamente, per l'affermazione dell'individuo e della coscienza collettiva".
Presenti tra il pubblico in sala anche le massime autorità locali, dal primo cittadino di Lecco Mauro Gattinoni alla "numero uno" della Provincia Alessandra Hofmann, passando per il presidente del Tribunale Ersilio Secchi e il Procuratore Ezio Domenico Basso. Insieme a loro anche i sindaci dei paesi che hanno dato i natali ai nove ex deportati e di quelli dove tuttora risiedono i loro famigliari: è spettato proprio alle "fasce tricolori", come da consuetudine, il compito di consegnare fisicamente le Medaglie d'Onore, tra gli applausi scroscianti e carichi di commozione dell'intera platea.


I famigliari di Pietro e Vincenzo Castagna


I parenti di Paolo Cogliati


L'omaggio a Gino Goggia

Particolarmente straziante, a tal proposito, il racconto del figlio di uno dei fratelli civatesi Pietro e Vincenzo Castagna: entrambi sono stati internati nello stesso campo ed entrambi sono stati protagonisti di tragiche vicissitudini, non diversamente dal montevecchino Paolo Cogliati, stando alla testimonianza di un congiunto. "Pietro è tornato a casa solo un anno dopo la fine della guerra", è stata la ricostruzione di Castagna. "Con lui c'erano una donna, Francisca, e una bimba piccola, Teresa: quest'ultima è ancora oggi a Civate. E tutti noi ci chiediamo come abbia fatto un ragazzo di appena 25 anni a convincerle a seguirlo, dopo quello che avevano passato tutti".


 I famigliari di Emanuele Molteni. Sotto, la figlia di Carlo Redaelli



A sottolineare ulteriormente l'importanza della memoria per la costruzione di un futuro di pace, la mostra allestita all'ingresso della Casa dell'Economia, che nei mesi scorsi aveva già fatto tappa a Valmadrera: si tratta dei pannelli dell'esposizione dal titolo "In treno con il Beato Teresio Olivelli", un omaggio all'alpino deportato due volte nei campi di concentramento nazisti, la prima a Innsbruck e la seconda a Fossoli e a Hersbruck, dove è giunto con il Trasporto 81.



Sacrificatosi per salvare dalle torture e dalle vessazioni un suo compagno di prigionia, in un atto di umanità ed eroismo estremo arrivato dopo altri gesti di grande generosità nei confronti di altri giovani uomini, Olivelli è stato premiato con la Medaglia d'Oro al Valor Militare, per poi essere proclamato Venerabile da Papa Francesco nel dicembre 2015 e Beato nel febbraio 2018. Sicuramente un esempio da cui trarre insegnamento, per fare memoria di un passato da non ripetere mai più.  


Alcune immagini della mostra dedicata a Teresio Olivelli




Di seguito i nomi dei nove ex deportati che hanno ricevuto la Medaglia d'Onore a Lecco:

- Luigi Beretta (nato a Casatenovo il 17/01/1915 - famigliari residenti a Casatenovo)
- Angelo Brambilla (Bosisio Parini, 15/09/1919, militare - famigliari residenti a Bosisio Parini)
- Luigi Cariboni (Dervio, 9/01/1917 - famigliari residenti a Colico)
- Pietro Castagna (Civate, 20/06/1919 - famigliari residenti a Civate)
- Vincenzo Castagna (9/12/1916 - famigliari residenti a Civate)
- Paolo Cogliati (Montevecchia, 6/05/1924 - famigliari residenti a Cernusco Lombardone)
- Gino Goggia (Sueglio, 11/11/1923 - famigliari residenti a Sueglio)
- Emanuele Molteni (Molteno, 10/06/1922 - famigliari residenti a Molteno)
- Carlo Redaelli (Ello, 27/02/1917 - famigliari residenti a Olginate)
B.P.
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