Sicurezza a Lecco: situazione sociale difficile, ma non solo qui

Simona Piazza
L'episodio gravissimo avvenuto va condannato. E bisogna anche mettere i giovani aggressori davanti alle loro responsabilità e ad assumerne le conseguenze di natura sanzionatoria. Da qui a dire, però, che la città è insicura ne corre... ma sappiamo che è in corso una campagna elettorale.
Si dovrebbe invece più correttamente dire che stiamo vivendo una situazione sociale difficile, come testimoniano purtroppo i tanti fatti avvenuti sia a livello nazionale che nel nostro territorio che riguardano realtà diverse e amministrazioni governate sia dal centrosinistra che dal centrodestra!
Sul piano della sicurezza mi pare opportuno ricordare che stiamo collaborando da tempo in maniera esplicita con le Forze dell’Ordine e con le Istituzioni per intensificare i controlli e i presidi e con un sistema di videosorveglianza sempre più capillare come deterrente. Questo non basta, il fenomeno è complesso, non esiste una risposta univoca e tutti sono chiamati a fare la propria parte.
Bisogna lavorare ancora di più sulle reti educative e di comunità, sia intensificando un dialogo continuo e guidato da figure competenti con le famiglie rispetto ai problemi seri dei ragazzi che sfociano in gesti violenti sia rafforzando sempre di più presidi educativi diffusi nel territorio e ingaggiando anche i giovani nella cosiddetta peer education cioè giovani che aiutano giovani a capire e modificare il loro comportamento aggressivo ed antisociale.
Ci ricordiamo dei giovani solo quando sono alla ribalta delle cronache per questi fatti ma per tutto il resto tornano invisibili per noi adulti. Forse dovremmo anche interrogarci sul ruolo di noi adulti, se lo esercitiamo sino in fondo nella comunità in chiave educativa e dialogica sincera e vera con le ragazze e i ragazzi. È entrata di recente in vigore una legge regionale sulle politiche giovanili non a caso, no? Allora andiamo nella direzione indicata dalla legge di favorire il protagonismo giovanile, di dare sempre più ai giovani possibilità di sperimentare legami sociali e di capire l'importanza di vivere dentro una comunità. Il nostro territorio ha da sempre espresso progetti interessanti e partecipati dai giovani.
Se i giovani cedono all'aggressività e alla violenza non riguarda solo questioni sacrosante di ordine pubblico e sicurezza che vanno perseguite ma riguarda anche le risposte o meno che la comunità adulta sta dando alle tante fragilità giovanili aggravatesi con la pandemia!
Simona Piazza
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