Mandello: per il Giorno della Memoria anche la proiezione di un film

Anche a Mandello sono previste diverse iniziative per il Giorno della Memoria. Per iniziare, nei negozi del paese è stata distribuita una locandina con un disegno e una poesia dei bambini di Terezin, il più grande campo di stermino della Repubblica Ceca che tra il '41 e il '45 diventò il ghetto dell'infanzia, una delle più mostruose invenzioni del nazismo, un'incancellabile vergogna della storia. 15.000 minori da 7 ai 13 anni furono infatti strappati dalle loro case, dalle loro famiglie e costretti a vivere in un mondo terribile e brutale.
Da Terezin, poi, a scaglioni, questi ragazzi furono trasportati ad Auschwitz e qui uccisi, avvelenati e bruciati, e le loro ceneri disperse. Soltanto in 100 sui 15.000 totali scamparono alla morte. Nel ghetto di Terezin alcune persone riuscirono a difendere la propria dignità di esseri umani andando oltre alla certezza della morte e dell'annientamento e, pur essendo in una condizione disperata, a "organizzare" i bambini del ghetto, farli lavorare, infondere loro coraggio, sostenerli fino alla fine: è grazie a loro che noi oggi possediamo poesie, testi e disegni, raccolti nel libro “I bambini di Terezin” a cura di Mario De Micheli (ed. Feltrinelli).



L'Assessorato all'Istruzione, inoltre, ha suggerito alle insegnanti della scuola Secondaria e degli ultimi anni della Primaria di proporre agli alunni la visione del film “Venti minuti” di Daniele Esposito. Al Teatro De Andrè, invece, venerdì 27 gennaio alle 21.00 verrà proiettato "Jona che visse nella balena" di Robero Faenza.
Jona è un bambino ebreo di quattro anni che viveva ad Amsterdam prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1940, dopo l'occupazione della città da parte dei tedeschi, viene deportato insieme ai suoi genitori dapprima nel campo di concentramento di Westerbork e quindi in quello di Bergen-Belsen, dove trascorrerà l'intero periodo del conflitto. Qui vive in una baracca con la madre, mentre il padre è assegnato a un altro settore del campo. Il bambino subisce freddo, fame, paure, sofferenze e angherie anche da parte degli altri ragazzi. Sopravviverà al campo, non sarà così per i suoi genitori: il padre muore durante la prigionia, la madre pochi giorni dopo la liberazione. Jona tornerà quindi ad Amsterdam dove verrà adottato da amici di famiglia. Avrà modo di studiare e diventerà un fisico.
Si tratta di un film pluripremiato, che ha ricevuto tre David di Donatello per la regia, la colonna sonora (di Ennio Morricone), i costumi e non solo. La macchina da presa è all'altezza del bambino, pertanto il lager sarà visto attraverso i suoi occhi.
Quattro studentesse di Mandello del Lario che frequentano l'Istituto Bertacchi di Lecco, intanto, hanno vissuto un'esperienza davvero speciale. Si tratta di Alice Falvo, Nicoletta Swami, Francesca Riva e Chiara Sandionigi, che insieme ad altri compagni hanno vinto il concorso indetto dal Ministero “I giovani ricordano la Shoah” e hanno avuto la possibilità di partecipare a un viaggio a Cracovia e Auschwitz insieme al Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Valditara, alla presidentessa dell'UCEI Di Segni e alla sopravvissuta Tatiana Bucci.
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