Mandello: la V100 sul palco per il 'saluto' al Comitato del centenario Guzzi, guardando già oltre
Una serata per la chiusura ufficiale delle manifestazioni per il centenario della Moto Guzzi - l'anno tondo era il 2021, ma l'emergenza covid ha spostato al 2022 il clou dell'evento - guardando al futuro. Alla nuova motocicletta uscita dalla casa dell'aquila, la V100 Mandello, ma anche alla storica fabbrica e al suo legame profondo con la comunità mandellese. E il futuro, dietro l'angolo, è costituito dal piano di investimenti per una cifra di 30 milioni di euro presentato dalla proprietà, il gruppo industriale che comprende anche Piaggio e Aprilia.
Diego Airoldi, Oscar Malugani e Bruno Scola
L'appuntamento per chiudere le celebrazioni dei cent'anni si è tenuto ieri sera, martedì 24 gennaio, al cinema-teatro di Mandello con l'intervento di diversi ospiti tra cui naturalmente il sindaco e presidente del comitato per i festeggiamenti Riccardo Fasoli, intervistati dal giornalista Oscar Malugani.La serata si è aperta con la proiezione del filmato ufficiale di presentazione proprio della nuova "V100 Mandello" realizzato in collaborazione tra Moto Guzzi e Marina Militare e registrato sulla portaerei Cavour. A parlare del nuovo modello, in bella evidenza sul palco, sono stati Diego Airoldi, responsabile marketing del gruppo motociclistico e Bruno Scola, tecnico mandellese di lunga esperienza.
Sul fronte aziendale, è intervenuto anche Paolo Pezzini dell'ufficio stampa del gruppo motociclistico, a confermare che anche quest'anno, nel secondo fine settimana di settembre, lo stabilimento mandellese aprirà i battenti per il tradizionale raduno dei guzzisti, fugando così qualche dubbio che era circolato nelle scorse settimane.
Soprattutto, però, al museo si sta realizzando il prototipo per un'automobile a idrogeno le cui caratteristiche peculiari sono quelle di essere fabbricata con materiale ecosostenibile e riciclabile e quindi a impatto zero dal punto di vista ecologico, ma anche con componenti tutti di fabbricazione italiana e l'idea è quella di farla marciare con motori prodotti dalla Moto Guzzi. La filosofia dell'italianità è stata spiegata dallo stesso Giussani con l'intento di recuperare i valori del nostro Paese (lavoro, famiglia, civiltà contadina, compassione) «facendo una cosa che il mondo non ha ancora visto, partendo da un museo che è un centro d'eccellenza», mentre il restauratore d'auto d'epoca Denis Nadaletti e il designer Marco Quaranta hanno illustrato i dettaglia tecnici della nuova automobile che, come detto, sarebbe alimentata a idrogeno, guardando con un certo scetticismo ai motori elettrici; «validi se hanno un senso - ha spiegato Quaranta - perché se devono servire solo per portare in giro delle batterie....».
Marco Quaranta, Denis Nadaletto, Oscar Malugani e Antonio Giussani. Sotto il prototipo dell'auto a idrogeno
Parentesi simpatica, un collegamento video con Rocco Torri, guzzista sfegatato e tecnico proprio della Gilardoni Cilindri, in questi giorni a Berlino per ragioni di lavori, in visita alla Bmw Moto, togliendosi il gusto di fotografare una Moto Guzzi, anche se un po' elaborata, parcheggiata in bella mostra davanti all'ingresso della fabbrica tedesca.
Rocco Torri in collagamento da Berlino e la Guzzi parcheggiata fuori dalla sede della BMW
Riccardo Fasoli
Infine, è stata la volta del sindaco Riccardo Fasoli che ha ripercorso questi ultimi anni, dalla manifestazione "Welcome Riders" del 2015, alla costituzione del comitato del centenario nel 2016 e a tutto quanto è stato fatto perché il secolo di vita della Moto Guzzi fosse un grande evento e per quanto ritardato per l'emergenza Covid ha rappresentato per Mandello un momento importante. Ora, il comitato dei festeggiamenti chiuderà, nonostante fosse stata anche presa considerazione l'ipotesi di mantenerlo in vita perché continuasse a essere propulsore d'iniziative anche per i prossimi anni. Ma «se un'esperienza - ha detto Fasoli - per quanto bella si è data una scadenza, è giusto che sia rispettata. Ed è comunque un'esperienza che ci ha detto come quando si collabora si ottengono i risultati, che ha permesso a ciascuno, azienda e territorio, di corresponsabilizzarsi. Perché essere guzzisti a Mandello significa che quello che facciamo lo facciamo per tutto il mondo».E responsabilità e collaborazione sono destinate a rimanere anche in vista del piano di investimento avanzato dalla Moto Guzzi: un piano da 30 milioni di euro, s'è detto. «E investire 30 milioni su Mandello - ha detto Fasoli - è una scommessa e stiamo cercando di far quadrare le carte per contemperare le esigenze produttive dell'azienda con la riqualificazione turistica del territorio».
Ma anche se il comitato chiude, «i raduni non finiscono qui, i raduni continuano» ha concluso Sergio Greppi, presidente del Moto club Carlo Guzzi.
D.C.