Colico: 40enne a processo per i fuochi sul lago dell'agosto '21

E' finito a processo con l'accusa (ancora tutta da dimostrare) di ''accensioni pericolose'', secondo l'articolo 703 del codice penale. L'episodio discusso stamani in un'aula del tribunale di Lecco risale all'agosto 2021 quando dei ''botti'' non autorizzati sul molo di Colico causarono danni di non poco conto, suscitando allarme fra residenti e villeggianti.
Sul banco degli imputati è quindi finito il 40enne G.C., membo dello staff del pubblico esercizio che avrebbe organizzato lo spettacolo pirotenico sprovvisto - da quanto sin qui è emerso - delle autorizzazioni necessarie, con i botti uditi distintamente anche al di fuori dei confini comunali.
Era il 25 agosto di quasi due anni fa: i ''fuochi'', senza precauzioni per le persone e le bancarelle presenti sulla piazza, sarebbero arrivati a causare il danneggiamento di alcune imbarcazioni ormeggiate con diverse chiamate pervenute alle forze dell'ordine, chiamate ad intervenire sul posto.
Le verifiche eseguite dai carabinieri della locale stazione sono poi sfociate in un provvedimento di chiusura del locale per la durata di sette giorni, su indicazione del Questore di Lecco, ai sensi dell'art.100 del TULPS. Gli accertamenti svolti dai militari a seguito delle "esplosioni" avevano inoltre portato alla denuncia del 40enne, finito nel frattempo a processo.
Stamani al cospetto del giudice in ruolo monocratico del tribunale lecchese, Bianca Maria Bianchi, sono sfilati uno dopo l'altro alcuni testimoni; non tutti loro però avrebbero assistito direttamente allo spettacolo pirotecnico, non potendo così fornire dettagli sugli eventuali organizzatori.
Si torna dunque in aula il prossimo 3 febbraio per l'audizione dell'ultimo teste citato dal pubblico ministero e la discussione finale.
G.C.
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